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Un ravvedimento per 48 mila

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Ravvedimento speciale, per le annualità dal 2018 al 2022, con circa 48 mila aderenti, equamente divisi tra persone fisiche (22.256) e soggetti diversi dalle persone fisiche (25.327) per versamenti pari a oltre 53 mln di euro.

Ma, posta la necessità di aver aderito al concordato preventivo biennale e di essere un contribuente Isa, c’è ancora tempo per poter effettuare questa scelta, giacché il termine ultimo è fissato al prossimo 31 marzo. Dati del concordato preventivo per il biennio 2024/2025, invece, definitivi con 584.812 adesioni (di cui 124.071 forfettari e 460.491 soggetti Isa) su 4 milioni e mezzo di imprese e lavoratori autonomi che hanno inviato le dichiarazioni per un incasso di 1,6 mld per il primo biennio di applicazione.

Questi i dati in possesso dell’amministrazione che ItaliaOggi ha avuto modo di visionare e che danno definitivamente atto del risultato di questa operazione di adesione all’istituto del concordato preventivo biennale (Cpb), di cui al dlgs 13/2024.

Si evidenzia, innanzitutto, che la situazione è cristallizzata alla data del 13/12/2024, quindi all’indomani anche del termine indicato con la riapertura (12/12/2024) e, da quanto si evince, sono circa 44 mila i contribuenti che hanno aderito al patto con il fisco dopo il 1° novembre, grazie, appunto, alla riapertura dei termini che, è bene ricordare, è stata limitata ai soggetti Isa, con esclusione dei contribuenti in regime forfetario.

I dati riferibili alla prima chiusura del concordato, infatti, rilevano una adesione dei contribuenti minori (forfetari), limitatamente al 2024, per un numero di circa 124.074 soggetti, pari al 7% dei potenziali 1,8 milioni circa di soggetti che adottano il detto regime e di contribuenti Isa pari complessivamente a 460.000, corrispondenti a circa il 17% dei potenziali aderenti pari complessivamente a 2,7 milioni di soggetti che applicano gli indici di affidabilità fiscale.

È altrettanto interessante verificare anche la distribuzione territoriale degli aderenti, giacché le più basse percentuali si rilevano nelle regioni Sardegna (14,34%), Molise (17,09%), Sicilia (15,97%) e Calabria (17,56%) mentre le più alte adesioni sono appannaggio del Trentino (circa il 29,68%), del Piemonte (26,73%), della Lombardia (27,13%) e della Liguria (27,22%).

Il viceministro Maurizio Leo cerca di spiegare la logica del provvedimento che non è stato esente da critiche e dà la sua lettura del dato: “L’aspetto che va messo in evidenza” del concordato “è che dei soggetti che erano critici perché avevano un punteggio Isa sotto l’8 si sono portati a 10, e sono 188-190mila contribuenti, e sono diventati soggetti assolutamente affidabili”. “Questo è un avvio, ora vediamo di fare ulteriori passaggi ma nella logica di lavorare ex ante, tendere la mano ai contribuenti corretti e fare in modo che i contribuenti meno affidabili emergano”.

Alla stessa data è presente anche la rilevazione riferita ai versamenti della maggiorazione degli acconti, per i contribuenti che hanno adottato il cosiddetto metodo storico, ma anche questi dati confermano l’andamento contenuto delle adesioni, con una frequenza di versanti attestata introno alle 670 mila unità per un ammontare versato corrispondente a circa 341 milioni di euro, mentre l’imposta sostitutiva si è attestata a circa 300 mila euro per i soggetti Isa e 149 mila euro per i forfetari, per un ammontare complessivo pari a circa 451 mila euro (stima a euro 440 mila).

Rimane aperta, quindi, l’adesione al ravvedimento speciale con la possibilità, per i soli contribuenti Isa, di esercitare l’opzione per l’adozione del regime, mediante la presentazione, per ogni singola annualità (dal 2018 al 2022) ed entro il 31/03/2025 del modello di delega F24 relativo al versamento della prima o unica rata delle imposte sostitutive, con l’indicazione dei codici tributo (risoluzione 50/E/2024), della relativa annualità e del numero complessivo delle rate.

Dalle tabelle dei dati rilevati al 13 dicembre scorso si rileva, per il detto istituto del ravvedimento, che la frequenza dei versanti si attesta a 22.256 per un ammontare complessivamente versato pari a 17 milioni di euro circa per le persone fisiche e a 25.327, con un versato di circa 23 milioni di euro, per i soggetti diversi dalle persone fisiche (società ed enti, in particolare) e di circa 30 mila versanti, per un ammontare di circa 13 milioni di euro, riferibili all’imposta regionale (Irap) che si presenta inevitabilmente decrescente nell’annualità più recente (2022) per effetto della soppressione dell’applicazione in capo alle ditte individuali.

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