Trasformazioni, fusioni e scissioni transfrontaliere: approvato il decreto attuativo della direttiva (UE) 2019/2121

Il D.Lgs. n. 19/2023 , pubblicato in G.U. n. 56 del 7 marzo 2023, attua la Direttiva UE 2019/2121, in tema di operazioni straordinarie a carattere transfrontaliero. La direttiva è volta a definire un quadro normativo armonizzato in materia di operazioni transfrontaliere, ovvero che coinvolgono società regolate dalle leggi di almeno due differenti Stati membri dell’UE. In particolare,  estende l’ambito dell’intervento di armonizzazione delle operazioni transfrontaliere, dalle sole fusioni, alle trasformazioni e scissioni.

Il decreto di recepimento, la cui pubblicazione era attesa entro il 31 gennaio 2023, si applica, in particolare:

• alle operazioni transfrontaliere riguardanti una o più società di capitali italiane e una o più società di capitali di altro Stato membro che hanno la sede sociale o l’amministrazione centrale o il centro di attività principale stabilito nel territorio dell’Unione europea;
• alle operazioni transfrontaliere riguardanti società diverse dalle società di capitali o società di capitali che non hanno nel territorio dell’Unione europea la sede sociale nè l’amministrazione centrale nè il centro di attività principale, se l’applicazione della disciplina di recepimento delle direttive (UE) 2017/1132 e (UE) 2019/2121 a tali operazioni è parimenti prevista dalla legge applicabile a ciascuna delle società di altro Stato membro partecipanti o risultanti dall’operazione;
• alle operazioni transfrontaliere che non rientrano nei casi appena visti e alle operazioni internazionali, nel rispetto dell’art. 25, comma 3, della legge 31 maggio 1995, n. 218;
• alle operazioni transfrontaliere a cui partecipano, o da cui risultano, enti non societari, in quanto compatibile, nel rispetto dell’art. 25, comma 3, della legge n. 218/1995.

Il presente decreto non si applica alle operazioni transfrontaliere o internazionali cui partecipa:

• una società di investimento a capitale variabile di cui all’art. 1, comma 1, lettera i), del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, recante il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria ai sensi degli artt. 8 e 21 della legge 6 febbraio 1996, n. 52;
• una società sottoposta a strumenti, poteri e meccanismi di risoluzione di cui all’art. 1, comma 1, lettera f), del D.Lgs. 16 novembre 2015, n. 180, o al titolo V del regolamento (UE) 2021/23;
• una società sottoposta a una delle misure di prevenzione della crisi di cui all’art. 1, comma 1, lettera mm), del D.Lgs. n. 180/2015 o all’articolo 2, punto 48), del regolamento (UE) 2021/23.

Il decreto si applica, in quanto compatibile, anche alle operazioni transfrontaliere o internazionali riguardanti società nei cui confronti sono aperte procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza, fatta salva l’applicazione delle specifiche disposizioni dettate in materia di crisi d’impresa. Nelle citate operazioni, ai fini del rilascio del certificato preliminare e del controllo di legalità di cui agli artt. 13, 33 e 47, il notaio accerta la sussistenza delle condizioni previste dall’art. 25, comma 3, della legge n. 218/1995 e le disposizioni che regolano la comunicazione di dati tra il registro delle imprese italiano e il registro delle imprese di un altro Stato si applicano in quanto compatibili.