Superbonus: cessione del credito a parenti per non perdere la detrazione
A pochi giorni dal termine del 31 marzo 2023 per la comunicazione delle opzioni per le cessioni delle detrazioni “edilizie” relative alle spese sostenute nel 2022 le opzioni a disposizione dei contribuenti “incapienti” restano limitate. Tra queste, una delle più interessanti potrebbe essere quella della cessione del credito a un parente, amico o familiare.
È tempo di scelte per i contribuenti beneficiari del Superbonus e delle altre detrazioni edilizie. Non essendo arrivata, almeno per ora, una proroga delle scadenze analoga a quella dell’anno scorso (fine aprile per le persone fisiche e 15 ottobre per le società) le valutazioni dovranno necessariamente avvenire entro il 31 marzo 2023.
Stante la totale chiusura del canale bancario, una possibile alternativa per coloro i quali dovessero risultare incapienti e rischiassero di perdere la quota parte di detrazione non coperta dall’imposta lorda annuale è rappresentata dalla cessione del credito ad un parente o amico. Sotto il profilo soggettivo il Superbonus del 110% ha infatti una circolazione molto ampia ed il primo cessionario può essere un qualsiasi terzo, come ad esempio a società di persone o di capitali, a un soggetto IVA impresa individuale o professionale (diverso dal contribuente stesso) ovvero proprio a parenti e familiari che presentano una dichiarazione dei redditi con imposta lorda elevata.
Il credito originato dalla detrazione edilizia deve essere ceduto per intero (tutte e quattro le rate annuali); ciò a differenza dello sconto in fattura ove si può cedere anche solo una parte della detrazione spettante.
I crediti ricevuti devono essere utilizzati in compensazione, attraverso il modello F24, per il pagamento di imposte e contributi che si versano con tale modello:
- nel caso di parente/familiare persona fisica: tipicamente IRPEF e IMU;
- Ove si trattasse di soggetto professionista o società anche IVA, IRAP, contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa, contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori dei lavori, premi per INAIL e malattie professionali, tasse sulle concessioni governative, imposte sostitutive delle imposte sui redditi, etc.).