Superbonus al 110% se si presenta la CILA entro il 25 novembre
Le novità contenute nel Decreto Legge Energia (“Aiuti-quater”), approvato il 10 novembre dal Consiglio dei Ministri, hanno generato una reazione frenetica di professionisti, operatori e contribuenti chiamati ad accelerare notevolmente gli adempimenti previsti per garantirsi il Superbonus in misura pari al 110% dei lavori eseguiti.
Per effetto delle ultime novità, infatti, dal 2023 la misura dell’agevolazione scenderà dal 110% al 90% per i condomini e sarà ulteriormente ridotta al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
La riduzione al 90% non si applicherebbe tuttavia ai lavori per i quali, alla data di entrata in vigore dell’“Aiuti-quater”, era già stata presentata la CILA, anche se gli oneri verranno sostenuti soltanto nel 2023.
Sul punto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha rassicurato gli animi puntualizzando che verranno fatti salvi “quei condomìni che hanno già deliberato ad oggi l’intervento” e quelli per i quali sarà presentata la Cilas “entro il 25 novembre”.
Aspettare il testo definitivo è pertanto impossibile, le tempistiche sono talmente ristrette che i contribuenti non possono tergiversare oltre nella speranza di blindare quello che resta della maxi detrazione.
A tal fine è richiesto un duplice requisito. Si tratta in pratica di ottenere:
- sia la delibera assembleare: in questo caso i margini sono strettissimi, in quanto non ci sono più i cinque giorni di preavviso obbligatori per evitare l’annullabilità della delibera (la probabile pubblicazione del Decreto in Gazzetta ufficiale dovrebbe avvenire entro la fine di questa settimana);
- che la comunicazione di inizio lavori asseverata per i lavori di superbonus (Cilas), che può essere ottenuta, invece sino al prossimo 25 novembre.
Sembra esserci spazio, quindi, solo per chi sia in procinto di iniziare i lavori di messa in sicurezza o riqualificazione energetica del fabbricato per una corsa contro il tempo volta a sfruttare queste due settimane supplementari, a patto però di riuscire a trovare per tempo un’impresa esecutrice (circostanza complicata in questo periodo) e smarcare gli altri documenti e autorizzazioni necessarie (autorizzazione paesaggistica, sismica, etc.).