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Superbonus 110%: mentre Intesa libera plafond, il Governo studia una rivisitazione e una possibile proroga

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Sono molte le novità all’orizzonte in tema di Superbonus 110% e bonus edili in generale.

La prima notizia è sicuramente quella annunciata da Intesa in merito ai due accordi siglati per la “ricessione dei crediti fiscali” che aveva in carico:

  •  un primo accordo da 200 milioni di euro, stipulato con Autotorino,
  •  e un secondo accordo, di importo simile, con Sideralba di Napoli.

dando attuazione, per prima, alle norme sulle ricessioni dei crediti fiscali, inserite nella legge di conversione del decreto “Aiuti” (D.L. n. 50/2022) e in vigore da metà luglio 2022.

Dopo mesi di stallo, è questa la soluzione messa in atto dal Governo uscente per far recuperare capienza fiscale agli istituti di credito e per rimettere in moto il mercato degli acquisti di bonus.

Nel Decreto “Aiuti” si stabiliva che:

  • banche e società appartenenti a gruppi bancari possono cedere i crediti che hanno ai propri correntisti,
  • purché siano soggetti diversi dai consumatori, cioè esclusivamente a partite IVA.

La norma viene finalmente utilizzata dal primo istituto bancario, che ha adottato una serie di schemi di contratto e nuovi aggiornamenti dei sistemi informatici.

Il meccanismo di ricessione è basato su un accordo quadro pluriennale,attraverso il quale, nell’arco di quattro anni, la controparte si impegna ad acquistare crediti in base alla sua capacità fiscale stimata. Ogni volta che la partita IVA deve pagare un F24, comunica via web l’importo e la banca gli mette a disposizione dei crediti da compensare.

La partita IVA guadagna sulla differenza tra il valore nominale del credito e il prezzo di acquisto, riducendo il proprio carico fiscale.

Il lato positivo è che l’acquirente non compra immediatamente una grande massa di crediti che potrà compensare solo dopo 4/5 anni, peggiorando la prorpia posizione finanziaria, ma acquista passo passo quanto necessita.

Il portafoglio crediti delle banche è certificato e molto controllato, dato che vengono ceduti esclusivamente crediti formati dopo il 1° maggio 2022, quindi tracciabili.

È allo studio, inoltre, una proroga di sei mesi rispetto alle scadenze previste, arrivando, nel frattempo, a una nuova modulazione dei bonus edilizi, accompagnata da altre forme di sostegno, per renderli strutturali.

In questo modo, il calendario arriverebbe:

  • al 30 giugno 2024 per i condomìni,
  • e al 30 giugno 2023 per case unifamiliari e immobili indipendenti con accesso autonomo.

Il riordino dei bonus edilizi, lascerebbe spazio a una detrazione più contenuta (del 60-70%) al posto del 110%, garantita però a lungo termine, e diversificando il beneficio in base al reddito del beneficiario e al tipo di immobile (prima o seconda casa).

I cantieri già avviati dovrebbero continuare con le regole già in vigore.

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