Stabilite le retribuzioni convenzionali 2021 per i lavoratori italiani operanti all’estero
È stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto 23 marzo 2021 con il quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha determinato le retribuzioni convenzionali per i lavoratori italiani operanti all’estero, ai sensi del D.L. 31 luglio 1987, n. 317, convertito con modifiche dalla Legge 3 ottobre 1987, n. 398, anche ai fini del calcolo dell’Irpef, ai sensi dell’art. 51, comma 8-bis, del Tuir, per i dipendenti che prestano la loro attività all’estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco dei 12 mesi.
In particolare, le nuove misure si applicano a decorrere dal periodo di paga in corso dal 1° gennaio 2021 e fino a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2021.
Le retribuzioni convenzionali sono esposte nel decreto con una suddivisione per:
- settore produttivo (industria; industria edile; artigianato; autotrasporto e spedizione merci; credito; assicurazioni; commercio; trasporto aereo; agricoltura; industria cinematografica; spettacolo);
- qualifica del lavoratore (operaio; impiegato; quadro; dirigente);
- fascia retributiva del lavoratore.
Il decreto dispone inoltre quanto segue:
- per i lavoratori per i quali sono previste fasce di retribuzione, la retribuzione convenzionale imponibile dev’essere determinata sulla base del raffronto con la fascia di retribuzione nazionale corrispondente;
- i valori convenzionali individuati nelle tabelle allegate al provvedimento in esame, in caso di assunzione, risoluzione del rapporto di lavoro, trasferimento da o per l’estero, nel corso del mese, sono divisibili in ragione di 26 giornate;
- sulle retribuzioni convenzionali di cui sopra dev’essere liquidato il trattamento ordinario di disoccupazione a favore dei lavoratori italiani rimpatriati.