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Servizi di pagamento elettronici UE: approvato il D.Lgs. n. 153/2023 contro le frodi IVA

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Pubblicato il D.Lgs. 18 ottobre 2023, n. 153, che attua la Direttiva (UE) 2020/284, in tema di taluni obblighi per i prestatori di servizi di pagamento. Il decreto entra in vigore il 18 novembre 2023. Le disposizioni del decreto si applicano ai servizi di pagamento transfrontalieri, prestati a decorrere dal 1° gennaio 2024.

Vediamo le novità in sintesi:

Novità circa l’invio e la conservazione dei dati sui pagamenti elettronici transfrontalieri – (D.Lgs. 153/2023 – in attuazione della Direttiva n. 2020/284)
Rif. normativo Fattispecie Descrizione
Art. 1 Modifiche al Decreto IVA Viene introdotto l’art.40-bis nel D.P.R. n. 633/72, con una serie di definizioni, quali:

  • prestatore di servizi di pagamento”: una delle categorie di prestatori di servizi di pagamento di cui all’articolo 1, comma 1, lettera g), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 11;
  • servizio di pagamento”: una delle attività commerciali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 11;
  • operazione di pagamento“: l’attività, posta in essere dal pagatore o dal beneficiario, di versare, trasferire o prelevare fondi, indipendentemente da eventuali obblighi sottostanti tra pagatore e beneficiario, di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 11;
  • pagatore”: il soggetto titolare di un conto di pagamento a valere sul quale viene impartito un ordine di pagamento ovvero, in mancanza di un conto di pagamento, il soggetto che impartisce un ordine di pagamento, di cui all’articolo 1, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 11;
  • beneficiario“: il soggetto destinatario dei fondi oggetto dell’operazione di pagamento, di cui all’articolo 1, comma 1, lettera f), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 11;
  • Stato membro di origine“: lo Stato membro di origine come definito dall’articolo 1, comma 1, lettera g-bis), del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385;
  • Stato membro ospitante”: lo Stato membro ospitante come definito dall’articolo 1, comma 1, lettera g-ter), del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385;
  • conto di pagamento“: un conto di pagamento quale definito dall’articolo 1, comma 1, lettera l), del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 11;
  • IBAN“: l’IBAN quale definito all’articolo 2, punto 15, del regolamento (UE) n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009 (rego2009091600924);
  • BIC“: il BIC quale definito all’articolo 2, punto 16, del citato regolamento (UE) n. 260/2012.

Viene introdotto l’art. 40-ter, relativo all’Obbligo di conservazione delle informazioni relative ai servizi di pagamento. In particolare:

  • i prestatori dei servizi di pagamento conservano la documentazione che riporta le informazioni dei beneficiari e dei pagamenti relativi ai servizi di pagamento transfrontalieriche prestano ogni trimestre, al fine di consentire all’amministrazione finanziaria di effettuare i controlli delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi che si considerano effettuate nel territorio della UE allo scopo di conseguire l’obiettivo di lottare contro la frode in materia di IVA.
  • Un pagamento si considera transfrontaliero quando il pagatore è localizzato in uno Stato membro dell’UE e il beneficiario è localizzato in un altro Stato membro, in un territorio terzo o in un paese terzo.
  • L’obbligo si applica soltanto se, nel corso di un trimestre civile, un prestatore di servizi di pagamento fornisce servizi di pagamento corrispondenti a più di 25 pagamenti transfrontalieri allo stesso beneficiario. Il numero di 25 pagamenti per trimestre civile viene calcolato in relazione ai servizi di pagamento forniti dai prestatori dei servizi di pagamento per Stato membro e per identificativo. Nel caso in cui il beneficiario possieda più identificativi, il calcolo è effettuato per beneficiario.
  • Se i prestatori di servizi di pagamento del pagatore e i prestatori dei servizi di pagamento del beneficiario sono localizzati all’interno del territorio dell’UE, secondo quanto risulta dal BIC o da qualsiasi altro codice identificativo, l’obbligo si applica solo ai prestatori di servizi di pagamento del beneficiario. In tali casi i prestatori dei servizi di pagamento del pagatore sono comunque tenuti a includere i pagamenti transfrontalieri nel calcolo della soglia dei venticinque pagamenti per trimestre civile.
  • La documentazione è conservata per un periodo di 3 anni civili a decorrere dalla fine dell’anno civile corrispondente alla data del pagamento.

Viene introdotto l’art. 40-quater nel Decreto IVA, relativo all’Obbligo di comunicazione delle informazioni relative ai servizi di pagamento. I prestatori di servizi di pagamento per i quali l’Italia è Stato membro di origine mettono a disposizione dell’Agenzia delle entrate le informazioni sui beneficiari e sui servizi di pagamento transfrontaliero conservate ai sensi dell’articolo 40-ter. L’obbligo è assolto anche dai prestatori che forniscono servizi di pagamento in Stati membri diversi dallo Stato membro di origine, limitatamente ai servizi di pagamento in cui l’Italia è Stato membro ospitante. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono specificate le modalità tecniche di trasmissione. L‘Agenzia delle entrate trasmette le informazioni acquisite ai sensi del comma 1 al sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti (CESOP), in conformità all’articolo 24-ter del regolamento (UE) n. 904/2010.

Viene introdotto l’art. 40-quinquies nel Decreto IVA, relativo alla localizzazione del pagatore e del beneficiario del pagamento. Ai fini dell’applicazione dell’obbligo di conservazione e trasmissione delle informazioni relative ai servizi di pagamento di cui al presente titolo:

  • il pagatore si considera localizzato nello Stato membro corrispondente:
    1. all’IBAN del conto di pagamento del pagatore o a qualsiasi altro identificativo che individui, senza ambiguità, il pagatore e fornisca la sua localizzazione o, in assenza di tale identificativo,
    2. al BIC o ad altro codice identificativo d’azienda che individui, senza ambiguità, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto del pagatore e fornisca la sua localizzazione;
  • il beneficiario si considera localizzato nello Stato membro, nel territorio terzo o nel paese terzo corrispondente:
    1. all’IBAN del conto di pagamento del beneficiario o a qualsiasi altro identificativo che individui, senza ambiguità, il beneficiario e fornisca la sua localizzazione o, in assenza di tale identificativo,
    2. al BIC o ad altro codice identificativo d’azienda che individui, senza ambiguità, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto del beneficiario e fornisca la sua localizzazione.

Viene introdotto l’art. 40-sexies nel Decreto IVA, relativo ai dati da conservare. La documentazione conservata contiene le seguenti informazioni:

  1. il BIC o altro codice identificativo d’azienda che individui, senza ambiguità, il prestatore di servizi di pagamento;
  2. il nome o la denominazione commerciale del beneficiario del pagamento che figura nella documentazione del prestatore di servizi di pagamento;
  3. se disponibile, qualsiasi numero di identificazione IVA o altro numero di codice fiscale nazionale del beneficiario;
  4. l’IBAN o, se l’IBAN non è disponibile, altro identificativo che individui, senza ambiguità, il beneficiario e ne fornisce la localizzazione;
  5. se il beneficiario riceve fondi senza disporre di un conto di pagamento, il BIC o altro codice identificativo d’azienda che individui, senza ambiguità, il prestatore di servizi di pagamento che agisce per conto del beneficiario e ne fornisca la localizzazione;
  6. se disponibile, l’indirizzo del beneficiario che figura nella documentazione del prestatore di servizi di pagamento;
  7. i dettagli dei pagamenti transfrontalieri di cui all’articolo 40-ter;
  8. i dettagli dei rimborsi di pagamenti relativi ai pagamenti transfrontalieri di cui alla lettera g).

 

Art. 2 Sanzioni
  • In caso di violazione degli obblighi di conservazione di cui all’articolo 40-ter del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, si applicano le sanzioni previste dall’articolo 9, comma 1, del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471 – cioè una sanzione amministrativa da euro 1.000 a euro 8.000.
  • In caso di violazione degli obblighi di comunicazione di cui all’articolo 40-quater del D.P.R. n. 633/1972, si applica la sanzione di cui all’articolo 10, comma 1, del D.Lgs. n. 471/1997, cioè una sanzione amministrativa da euro 2.000 a euro 21.000. La sanzione è ridotta alla metà se la trasmissione avviene nei 15 giorni successivi.
Art. 4 Entrata in vigore
  • Le disposizioni del decreto si applicano ai servizi di pagamento transfrontalieri prestati a decorrere dal 1° gennaio 2024.

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