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Sblocco dei crediti da bonus edili: esaurito il plafond delle banche, possibile utilizzo in compensazione in F24

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Il Governo riponde alle richieste mosse da Ance e Abi, e chiede agli istituti di credito di ripartire con le acquisizioni fino al raggiungimento della loro capienza fiscale. Una volta che le banche avranno esaurito il plafond di compensazione con i propri F24, si potrà pensare alla possibilità di estendere la compensazione anche ai pagamenti effettuati dai singoli correntisti.

Questa la posizione del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul tema dei crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi, bloccati nei cassetti fiscali delle imprese italiane.

Il 20 febbraio 2023 il Governo  ha incontrato i rappresentanti dei soggetti finanziari e delle categorie imprenditoriali interessate, aprendo alla proposta avanzata da Ance e Abi, che prevede la possibilità di estendere le compensazioni ai modelli F24 con i debiti dei clienti, in modo da liberare più spazio per l’acquisizione di nuovi crediti.

Allo stesso tempo, però, il Ministro ha dichiarato che dello spazio nei conti delle banche ci sarebbe già. Se il sistema si è bloccato, dunque, non sarebbe per il raggiungimento del proprio limite di capienza, ma piuttosto per l’incertezza in merito al tema della responsabilità tributaria solidale per concorso in caso di crediti d’imposta non spettanti.

Risolto il problema con l’approvazione del D.L. n. 11/2023, le banche possono rimettere in moto il sistema di acquisizione dei crediti in modo da arrivare alla loro effettiva capienza. E se non basterà si potrà prendere in considerazione l’idea di permettere la compensazione anche con gli F24 dei clienti.

Un obiettivo è quello di definire anche la disciplina transitoria, in modo da evitare che qualcuno che ha già assunto impegni di spesa ne rimanga fuori. In questo senso, sono arrivate importanti aperture sul tema del sismabonus acquisti. La modifica che dovrebbe essere effettuata in sede di conversione del decreto consentirà anche a chi, al 16 febbraio 2023non avesse ancora i preliminari di vendita delle abitazioni, di poter comunque usufruire del bonus se a quella data era già stata presentata la richiesta per ottenere il permesso di costruire.

In merito agli interventi di edilizia libera (caldaie, infissi, ecc.), la norma fa salvi i lavori avviati, ma non tutela chi ha già effettuato l’ordine (magari avendo già pagato l’acconto) e non ancora materialmente l’installazioneIl Governo è disposto a far rientrare nella disciplina transitoria tutti gli ordini perfezionati alla data del 16 febbraio 2023.

Infine, sulla questione della contabilizzazione dei crediti d’imposta, la Commissione Ue in una nota inviata il 20 febbraio 2023 all’Ansa ha sottolineato che essi “non hanno un impatto diretto sul debito, ma lo hanno sul deficit”. Questo impatto dipenderà da come saranno considerati, cioè se verranno conteggiati come spesa pubblica o come minori entrate. Una decisione, evidenzia la Commissione, “che sarà presa insieme nelle prossime settimane da Eurostat e Istat”.

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