SAL pagato in annualità diverse: quando si recupera il superbonus?
Nell’ambito del superbonus del 110%, un tema che crea sempre qualche perplessità operativa riguarda le spese sostenute da una persona fisica nel corso di più anni e il coordinamento di tale fattispecie con l’opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito in base a uno stato di avanzamento dei lavori (SAL).
In via preliminare si osserva che, per effetto di quanto previsto dall’art. 121, comma 1-bis, del D.L. n. 34/2020 (convertito in legge n. 77/2020), nel caso in cui per gli interventi ammessi al Superbonus sia prevista l’emissione di SAL, è possibile esercitare l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito corrispondente a tale detrazione solo se il medesimo SAL si riferisce ad almeno il 30% dell’intervento complessivo. A tal fine, non assume alcuna rilevanza la circostanza che detta percentuale si riferisca a interventi realizzati in periodi d’imposta diversi. I SAL, si ricorda, non possono essere più di due per ciascun intervento.
Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n. 56/E/2022:
- se le spese sostenute in anni diversi (ad esempio X e X+1) sono “coperte” da un unico SAL emesso nell’anno X+1,
- l’opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito potrà essere esercitata dalla persona fisica solo con riferimento alla quota parte di spese sostenute nell’anno X+1, ossia quello di emissione del SAL, e non anche per le spese sostenute nell’anno X (per le quali risulterà, invece, eventualmente possibile la detrazione della prima quota in dichiarazione dei redditi, con opzione per la cessione delle rate residue).
A titolo esemplificativo, pertanto, il credito relativo al SAL finale con spese sostenute e fatturate in parte nel 2022 e in parte nel 2023, potrà quindi essere recuperato dal contribuente (in 4 rate di pari importo) soltanto a partire dal 2024 e fino al 2027.