Riforma fiscale: i nuovi Codici tributari entro fine anno
Il Parlamento è pronto a rendere pubblici i Testi unici, previsti dalla Legge delega fiscale già a fine 2023. L’esigenza è di mettere ordine nelle oltre 800 norme vigenti.
Uno sarà interamente dedicato alle tax expenditures, che verrà considerato come base di lavoro per l’attività di revisione del sistema delle agevolazioni, su cui il Governo si metterà al lavoro nelle prossime settimane. L’obiettivo è riordinare le oltre 740 agevolazioni fiscali (nazionali e locali). Con il riordino, si avrà una base di partenza per consentire al Governo di decidere su quali e come intervenire considerando che complessivamente comportano un minor gettito pari a 125,6 miliardi.
Un’operazione propedeutica, quindi, anche per consentire al Governo gli altri interventi “onerosi” che si prefigge la delega, primo tra tutti quello sull’Irpef che prima di arrivare alla flat tax dovrebbe passare per un ridefinizione a tre aliquote da inserire già con la prossima legge di Bilancio.
La celerità è necessaria per consentire poi i successivi interventi della riforma con i decreti delegati. I Testi unici rivestiranno un ruolo centrale per conseguire l’obiettivo della certezza del diritto.
Uno dei cardini sarà il riallineamento dei valori fiscali con quelli contabili e l’estensione del regime della cooperative compliance con l’abbassamento della soglia di ingresso. I principi nazionali contabili costituiranno la base di partenza per poi recepire quelli internazionali, come nel caso dello Ias per il leasing. L’Oic sarà chiamato a giocare un ruolo da protagonista; l’organismo elaborerà i principi contabili e poi li declinerà con documenti interpretativi per settore.
Nella “riforma Leo” un capitolo specifico è dedicato a un nuovo intervento sul contenzioso. Saranno quattro le direttrici su cui si muove la delega:
- razionalizzazione del contenzioso tributario,
- revisione degli istituti deflattivi,
- digitalizzazione
- e ripensamento della geografia giudiziaria.