Riforma fiscale e tutela del contribuente. Il ruolo del Commercialista
Nella giornata del 31 maggio si è tenuta la conferenza stampa presso la Camera dei Deputati, cui hanno partecipato le sigle sindacali dei commercialisti, non solo per presentare proposte sulla delega fiscale, ma anche per portare all’attenzione della politica e delle istituzioni il disagio e le preoccupazioni della categoria sul futuro del proprio lavoro e, di conseguenza, sull’efficacia della tutela del contribuente.
I Presidenti delle sigle hanno dichiarato quanto segue: “Noi commercialisti siamo la fondamentale giunzione tra il reddito e il gettito, i contributori decisivi dell’equilibrio e della crescita economica del Paese e come tali pretendiamo di essere ascoltati dalla politica e dalle istituzioni quando si tratta di legiferare in materia di fisco”.
“Oggi, abbiamo avuto modo di rappresentare pubblicamente i punti che riteniamo imprescindibili per una corretta ripartenza dei rapporti tra fisco, professionisti e contribuenti, quali il riconoscimento del ruolo del commercialista, la ridefinizione dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate, la razionalizzazione nell’invio dei controlli automatizzati (evitando così l’invio di avvisi sbagliati), il rispetto dello Statuto del Contribuente in generale e sulle comunicazioni dei correttivi ISA in particolare, il NO all’estensione ai tributaristi della competenza ad apporre il visto di conformità, i ritardi nella pubblicazione del software per l’accesso al Credito di imposta Mezzogiorno 2023 e le politiche per la tutela e il rilancio della professione di commercialista”.
“Di fatto quello che stiamo rappresentando è la comune difficoltà, ormai insostenibile, di noi commercialisti nello svolgere la nostra professione. Tale difficoltà va ad incidere su tutto il sistema economico nazionale, è pertanto necessario che qualcuno difenda questa professione anche da quelle che sono ‘aggressioni’ esterne”.
I suddetti punti di confronto sono stati articolati in un documento congiunto.
Nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate i commercialisti chiedono:
- che AdE ritorni ad offrire un pubblico servizio facilmente fruibile da tutti i cittadini e dai loro Consulenti (attualmente non lo è). In questo senso, l’approccio digitale e spersonalizzato con il contribuente ha dimostrato tutti i suoi limiti con gravi difficoltà di accesso per la risoluzione dei diversi problemi;
- la valorizzazione del ruolo del Garante del contribuente con nuove attribuzioni in chiave di semplificazione e di unitarietà di azione su tutto il territorio italiano crediamo che possa dare una spinta alla modernizzazione del rapporto fisco/contribuenti/Commercialisti;
- di introdurre il principio della delega unica fino a revoca del cliente (possibilmente per tutte le PA) ed estesa anche a tutti i dati contenuti nel precompilato (attualmente accessibili soltanto con Spid personale del contribuente) e nel portale cessione crediti;
- la conoscenza preventiva dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’attività di verifica, accertamento fiscale e nel contenzioso tributario.
Gli algoritmi sottostanti devono essere preventivamente conosciuti e facilmente comprensibili da tutti, e soprattutto tutte le parti interessate devono essere coinvolte per determinare le regole e valutare tutte le informazioni da dover utilizzare per le finalità richieste.