Recupero di falsi crediti Iva: i dati delle Entrate non convincono Adc e Anc
“In poco più di due mesi è stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti e bloccati falsi crediti Iva per 668 milioni di euro”: in merito a tale affermazione, attribuita all’Agenzia delle Entrate nel corso di una conferenza stampa del 18 marzo, Anc e Adc sottolineano che “L’Agenzia, nella sua comunicazione mette assieme il recuperato del 2018 (gli effettivi 16 miliardi di euro derivanti da compliance, versamenti e ruoli) e il blocco delle compensazioni per 668 milioni di euro, messo in atto nei primi due mesi del 2019, oltretutto, in forza di una norma discutibile che permette di sospendere l’esecuzione di tutte le compensazioni per 30 giorni in caso di ‘profili di rischio’ non meglio dettagliati”.
Attribuire i meriti di questo risultato alla fatturazione elettronica – sostengono le due associazioni – non appare coerente; inoltre, “non si riesce a scorgere alcun motivo di soddisfazione nel dato che l’Agenzia riporta sui 2,7 milioni di operatori che al 18 marzo hanno fatturato elettronicamente: ci domandiamo invece che fine abbiano fatto i restanti quasi due milioni di soggetti economici che non hanno emesso alcuna fattura”.