Privacy, dal prossimo 20 settembre in vigore le nuove regole sulle informazioni commerciali
Resterà in vigore fino al 19 settembre 2019 il “vecchio” Codice deontologico sulle informazioni commerciali, sostituito dal Codice di condotta predisposto dall’Associazione Nazionale tra le Imprese di Informazioni Commerciali e di Gestione del Credito (Ancic), e approvato dal Garante per la privacy con la Delibera 12 giugno 2019, n. 127. Tra le principali novità della riforma si segnalano:
- l’introduzione di maggiori tutele delle persone censite;
- la valutazione di impatto sulla protezione dei dati;
- l’adeguamento alle best practices europee;
- la previsione di un nuovo organismo di monitoraggio sulle imprese aderenti al Codice.
Il nuovo testo è indirizzato alle imprese del settore, che offrono informazioni sull’affidabilità commerciale di imprenditori e manager, al fine del loro adeguamento al Regolamento Ue n. 2016/679 in materia di protezione dati (Gdpr) e alla normativa italiana, modificata a fine 2018. Tra le disposizioni contenute nel nuovo Codice di condotta, si segnalano inoltre le seguenti:
- applicazione del principio di responsabilizzazione (accountability), che impone alle associazioni di categoria e alle imprese un’applicazione consapevole, trasparente, effettiva delle norme regolamentari;
- trattamento dei dati personali dei soggetti censiti senza obbligo di richiederne il consenso (in virtù del legittimo interesse previsto dall’art. 6, par. 1, lettera f), del Gdpr) – ma con garanzia di maggiori tutele agli interessati: corretta informazione sui trattamenti effettuati, garanzia del pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy (opposizione al trattamento, rettifica, aggiornamento dei dati);
- approccio basato sul rischio, con adozione di misure tecniche, informatiche, procedurali, fisiche e organizzative utili a prevenire o minimizzare i rischi di distruzione, perdita, modifica e divulgazione non autorizzata o di accesso ai dati personali;
- istituzione di un Organismo di monitoraggio (Odm) indipendente, esterno all’Ancic, che dovrà verificare l’osservanza del codice di condotta da parte degli aderenti e gestire la risoluzione dei reclami.
L’efficacia del Codice di condotta è comunque subordinata al completamento della fase di accreditamento dell’Organismo di monitoraggio, come previsto dal Regolamento Ue sulla privacy.