Patuanelli: “Allo studio il rinvio delle scadenze fiscali del 16 marzo”
L’obiettivo del Governo è di garantire la liquidità ad imprese e famiglie, “e questo lo si fa con la sospensione dei pagamenti di mutui, bollette, tributi”: lo ha affermato, nel corso di un’intervista radiofonica, il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Lo stesso ha aggiunto che si sta già lavorando alla prossima scadenza fiscale del 16 marzo.
Il decreto contenente tali misure dovrebbe essere presentato oggi in Consiglio dei Ministri dopo il voto in Parlamento per superare i limiti dei saldi di finanza pubblica che sono stati stabiliti. È infatti previsto per oggi, 11 marzo, l’esame da parte dell’aula del Senato dell’autorizzazione allo scostamento di bilancio, finalizzato ad introdurre le misure economiche poste per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Diverse le misure allo studio per il lavoro, le famiglie e le imprese, tra cui:
- concessione delle cassa integrazione, anche in deroga (quella sotto i 6 dipendenti);
- sospensione di mutui, tasse e bollette, congedi parentali straordinari e voucher babysitter per le famiglie;
- riapertura della rottamazione delle cartelle, che riguardi quelle fino a marzo 2020;
- moratoria per i prestiti concessi fino al 31 gennaio 2020 per le micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza Covid-19.
Si ricorda che il D.P.C.M. 9 marzo 2020 (cosiddetto decreto “Io resto a casa”) ha esteso fino al 3 aprile 2020 all’intero territorio nazionale le misure restrittive di cui all’art. 1 del D.P.C.M. 8 marzo 2020, limitando gli spostamenti a quelli motivati da comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o ragioni di salute, come prescisato dalla nota del Ministero dell’Interno, diffusa nella serata di domenica. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’art. 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’art. 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica).