Operazioni Sportelli ATM: il trattamento ai fini IVA
Con la Risposta n. 207/2023 , l’Agenzia delle Entrate si è soffermata sulle modalità di accertamento del luogo di stabilimento dei committenti privati che si avvalgono degli ATM gestiti dalla Società istante, stabile organizzazione italiana di BETA società con sede legale a Amsterdam, Paesi Bassi, ai fini del corretto esercizio del diritto alla detrazione IVA.
L’istante si occupa dell’attività di gestione degli sportelli automatici (ATM), collocati in Italia presso aeroporti, stazioni, alberghi e negozi delle principali località turistiche, che permettono ai clienti di prelevare denaro contante tramite l’utilizzo di una carta di debito/credito.
Detto ciò, l’istante ha chiesto conferma della possibilità di risalire al luogo di stabilimento dei committenti attraverso il codice BIN.
Il BIN corrisponde alle prime 4 o 6 cifre di una qualunque carta di pagamento e permette di identificare l’emittente della carta e dunque il relativo Paese di emissione.
Le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate non sono state esaustive, posto che si tratta di questioni non esaminabili in sede di interpello ordinario.
A ogni modo, la soluzione è da ricercarsi nel Regolamento di esecuzione UE 1042/2013 del Consiglio del 7 ottobre 2013 che modifica il Regolamento di esecuzione UE n. 282/2011, ai sensi del quale “Quando una prestazione di servizi è imponibile, in conformità agli articoli 58 e 59 della Direttiva 2006/112/CE, nel luogo di stabilimento del destinatario (…), il prestatore determina tale luogo sulla base delle informazioni fattuali ottenute dal contribuente, di cui verifica l’esattezza applicando le normali procedure di sicurezza commerciali, quali quelle relative ai controlli di identità e di pagamento” (art. 23, comma 2).
Detto ciò però, secondo l’Agenzia delle Entrate, il codice BIN, associato alla carta di debito/credito utilizzata da colui che preleva dall’ATM, non individua in modo univoco l’utilizzatore della carta, ossia la persona fisica che materialmente esegue il prelievo presso lo sportello ATM. Posto che, ad oggi, infatti, la possibilità di acquisire una carta di credito/debito (anche prepagata) non è limitata dall’obbligo di risiedere nello stesso Paese ove è stabilito l’emittente.
Inoltre, per risolvere la questione servirebbe un interpello probatorio e non quello ordinario, oggetto di risposta in parola.
Da qui, l’Agenzia delle Entrate rimanda al contribuente la valutazione circa l’idoneità del BIN della carta di pagamento quale criterio per stabilire il luogo di stabilimento del cliente privato consumatore, alla luce del citato art. 23 del Regolamento di esecuzione e delle normali procedure di sicurezza commerciali applicate nel settore di riferimento.