Nuovo esterometro, tempistica troppo stringente
Tempistica inadeguata per il nuovo esterometro, al debutto dal prossimo 1° luglio. L’87% degli operatori dichiara che non sarà in grado di rispettare i nuovi termini, mentre solo il 18% di essi sta già adottando le nuove procedure, imposte obbligatoriamente dalla legge di Bilancio 2021 con effetto per le operazioni effettuate da luglio 2022.
I dati sono evidenziati in un sondaggio realizzato nel corso del mese di maggio da ANC e Confimi Industria su un campione di circa 900 imprese e professionisti.
“Sarà l’ennesima estate da incubo – ha commentato Marco Cuchel, Presidente dell’ANC nazionale – quella che i professionisti dovranno affrontare: dal prossimo 1° luglio oltre all’estensione della fatturazione elettronica ai forfetari over 25.000 euro e per le operazioni da/verso San Marino, partiranno anche novità ad impatto generalizzato (ordinari e forfetari compresi) legate al nuovo esterometro”.
Il problema principale, ha sottolineato Cuchel, “non è il metodo, ossia che il formato diventi lo stesso della FE, ma sono le scadenze a flusso continuo e troppo stringenti rispetto a tempistiche che, nella migliore delle ipotesi, vanno gestite entro il 15 di ogni mese ma in taluni casi anche entro 12 giorni”.
Scadenze ritenute indubbiamente inadeguate rispetto all’operatività di studi e aziende, in particolare di ridotte dimensioni.
Per questo le due associazioni, nei giorni scorsi, si sono nuovamente appellate al Parlamento per richiedere proroghe o soluzioni volte a rassicurare sul fatto che eventuali invii tardivi, laddove gli operatori abbiano rispettato gli ordinari termini di annotazione e liquidazione dell’Iva, saranno considerati violazioni meramente formali.