Nuovi adempimenti IVA e-commerce: si parte da luglio?
La Legge n. 197/2022, Legge di Bilancio 2023, ha previsto un nuovo adempimento per i soggetti IVA che, tramite un’interfaccia on line ossia tramite un mercato virtuale, piattaforma o portale, facilitano le vendite di determinati beni.
Tali soggetti, dovranno comunicare al Fisco i dati sui fornitori e le operazioni fatte nei confronti di consumatori finali (B2C), non soggetti passivi.
Questo quanto prevede il comma 151 della Legge n. 197/2022, Legge di Bilancio 2023.
Il soggetto passivo dell’imposta sul valore aggiunto che facilita, tramite l’uso di un’interfaccia elettronica, quale un mercato virtuale, una piattaforma, un portale o mezzi analoghi, le vendite di beni mobili individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, esistenti nel territorio dello Stato, effettuate nei confronti di un cessionario non soggetto passivo dell’imposta sul valore aggiunto è tenuto a trasmettere all’Agenzia delle entrate i dati relativi ai fornitori e alle operazioni effettuate.
Dunque, sarà un successivo decreto del MEF a individuare nello specifico i beni rispetto ai quali varrà l’obbligo in parola; secondo alcune indiscrezioni l’adempimento dovrebbe essere operativo da luglio in avanti.
In base alle indicazioni indicate nel dossier ufficiale che accompagna la Legge n. 197/2022, Legge di Bilancio 2023, la disposizione mira a contrastare le frodi IVA:
- imponendo obblighi comunicativi, relativi ai dati dei fornitori e delle operazioni effettuate,
- a carico della piattaforma digitale che facilita la vendita on line ai consumatori finali di determinati beni (quali, ad esempio, telefoni cellulari, console da gioco, tablet PC e laptop), successivamente individuati con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, che siano presenti nel territorio dello Stato.
La nuova norma in sostanza, prevede nuovi adempimenti a carico delle piattaforme e-commerce e dei loro fornitori per contrastare frodi ed evasione in materia di imposta sul valore aggiunto.
Non rimane che attendere la pubblicazione del Decreto del MEF con il quale saranno meglio definiti in contorni dell’obbligo in parola.