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Martedì 8 nell’Aula della Camera il Decreto “Aiuti-ter”

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È previsto per martedì 8 novembre l’avvio dell’esame del disegno di legge di conversione del Decreto “Aiuti-ter” (D.L. 23 settembre 2022, n. 144) da parte dell’Assemblea di Montecitorio.

Tra le varie novità introdotte dal provvedimento, si segnalano le seguenti:

  1. lo slittamento del termine entro il quale è possibile presentare la domanda di accesso alla procedura di riversamento del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo fruito indebitamente, ai sensi dell’art. 5, D.L. 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla Legge 17 dicembre 2021, n. 215;
  2. l’incremento di 150 euro dell’indennità una tantum prevista dall’art. 33, D.L. 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modifiche dalla Legge 15 luglio 2022, n. 91, a favore dei lavoratori autonomi, qualora nel periodo d’imposta 2021 il soggetto abbia percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro;
  3. il riconoscimento alle imprese esercenti attività agricola e della pesca e alle imprese esercenti l’attività agromeccanica di cui al codice ATECO 1.61, di un credito d’imposta del 20 per cento dei costi sostenuti – al netto dell’IVA – per l’acquisto del carburante effettuato nel IV trimestre 2022. A favore delle imprese esercenti attività agricola e della pesca, il beneficio fiscale spetta anche in relazione agli acquisti di gasolio e benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali, effettuati nel IV trimestre 2022. Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto;
  4. il riconoscimento di crediti d’imposta a favore delle imprese in relazione ai costi di acquisto di energia elettrica e gas naturale;
  5. l’innalzamento dell’importo massimo dei finanziamenti (da 35 a 62 mila euro), garantibili dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), in relazione ai mutui in favore delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno subito un incremento dei costi energetici.

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