Lettere di compliance per i soggetti sotto il “minimo settoriale”
Migliaia di contribuenti stanno ricevendo lettere di compliance con le quali vengono sollecitati o ad integrare i propri redditi 2023 o ad aderire al concordato prevenivo biennale entro il prossimo 12 dicembre, proroga ex art. 1 D.L. n. 167/2024.
Nelle lettere per l’adempimento spontaneo, l’Agenzia delle Entrate evidenzia come il reddito dichiarato sia al di sotto del c.d. minimo settoriale. Ciò vale sia per i soggetti in regime forfettario per quelli Isa effettivi.
Infatti, sulla base della nota tecnica e metodologica allegato 1 al Decreto 15 luglio 2024, “Approvazione della metodologia relativa al concordato preventivo biennale destinata ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario” anche per i forfetari, nella determinazione della base imponibile da proporre ai fini del CPB, viene utilizzato un parametro di rivalutazione costituito dal livello di redditività minimo settoriale ISA previsto sulla base delle analisi delle spese per lavoro dipendente dichiarate con riferimento alla forza lavoro dipendente impiegata.
Ciò in coerenza anche con la metodologia elaborata per i soggetti ISA (vedi allegato 1 Decreto MEF 14 giugno 2024).
Se la rivalutazione del reddito definito al passaggio precedente per l’attività economica esercitata dal contribuente risulta inferiore al livello settoriale di riferimento della spesa di lavoro dipendente, viene preso come riferimento reddituale tale valore minimo. Dunque la proposta di CPB per i forfettari sarà almeno pari a tale valore.
Nelle lettere di compliance viene segnalato in termini semplici che è stato rilevato che la dichiarazione presentata per l’anno 2023 indica un reddito derivante da attività di impresa inferiore a quello dei lavoratori dipendenti, che lavorano nello stesso settore economico. Questo aspetto in assenza di giustificazioni oggettive può essere considerato anomalo.
Da qui, il contribuente viene invitato a
- integrare i redditi dichiarati per il periodo d’imposta 2023;
- per gli anni d’imposta 2024 e 2024, aderire entro il 12 dicembre al concordato preventivo biennale.
Per i soggetti ISA inoltre, nelle lettere di compliance si evidenzia anche la possibilità di aderire al regime del ravvedimento per le annualità 2018-2022, ex art. 2-quater D.L. n. 113/2024 (Provvedimento Agenzia delle Entrate, prot. n. 403886/2024).
Sono intervenute sulla questione ADC, AIDC e UNGDCEC con comunicato del 4 dicembre, in cui affermano: “È forte il nostro disaccordo riguardo alle recenti lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate, sia in merito alle modalità sia per i contenuti delle stesse. Tali comunicazioni, che non raggiungono sicuramente il desiderio di compliance creando invece solo confusione e preoccupazioni tra i contribuenti, non tengono altresì minimamente conto del fatto che i contribuenti riversano tutti i dubbi sui commercialisti che li assistono….I contribuenti e i commercialisti che li assistono, seppur con tutte le difficoltà già espresse in precedenza, hanno già effettuato le valutazioni circa l’adesione al concordato preventivo biennale e un eventuale cambio di idee non può essere frutto di una lettera dai toni inopportuni.
Chiediamo un confronto costruttivo per trovare soluzioni che tutelino gli interessi di tutte le parti coinvolte e che, una volta per tutte, ci permettano di fare ai nostri clienti una consulenza fiscale puntuale e precisa, nonché retribuita, e non anche psicologica dettata da un rapporto fisco contribuente che evidentemente continua a non funzionare come ci si augurava”.