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Fondo transizione industriale: le domande dal 10 ottobre 2023

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Uno sportello per le imprese che investono nella tutela ambientale. Inizia il 10 ottobre 2023 la finestra temporale per accedere al “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE a tutela dell’ambiente. Il Fondo è gestito da Invitalia ed è finanziato con 300 milioni di euro dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le agevolazioni sono rivolte alle aziende di qualsiasi dimensione e di ogni parte d’Italia e vengono concesse sotto forma di contributo a fondo perduto.

I progetti devono prevedere un miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale, mediante una maggiore efficienza energetica o attraverso il riciclo e recupero delle materie prime.

Il Fondo sostiene le spese relative al suolo aziendale, opere murarie, impianti e attrezzature di nuova fabbricazione, programmi informatici, brevetti, licenze, know-how, formazione del personale.

Più in dettaglio, per il miglioramento dell’efficienza energetica la misura finanzia fino al 50% delle spese, per l’uso efficiente delle risorse il contributo può arrivare al 60%, per gli impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili la soglia può salire al 65%.

La domanda si presenta online dalle ore 12.00 del 10 ottobre alle ore 12.00 del 12 dicembre 2023.

Le richieste valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

La misura in sintesi:

Fondo transizione industriale (invio domande dal 10 ottobre 2023 al 12dicembre 2023)
Cos’è Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. La dotazione iniziale è di 300 milioni di euro.
A chi si rivolge Le agevolazioni sono rivolte a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel registro delle imprese
  • operano in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali
  • non sono già in difficoltà al 31 dicembre 2019
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea
  • hanno restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia di obblighi contributivi
  • non si trovano in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del D.M. 21 ottobre 2022

Il 50% delle risorse del Fondo è riservato alle imprese energivore (quelle nell’elenco CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’art. 19, comma 2, della Legge 20 novembre 2017, n. 167).

Le agevolazioni Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: Aiuti a favore della decarbonizzazione del “Quadro temporaneo”.

Miglioramento efficienza energetica –  Per gli investimenti relativi al miglioramento dell’efficienza energetica sono concesse agevolazioni pari al 30% delle spese ammissibili, se tali spese sono state individuate confrontando i costi dell’investimento con quelli di uno scenario in assenza dell’aiuto. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per investimenti effettuati nelle zone A e del 5% per investimenti effettuati nelle zone C, di cui alla della Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia (1º gennaio 2022-31 dicembre 2027). Se le spese ammissibili sono state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, l’intensità e le relative maggiorazioni vengono ridotte del 50%. Qualora venga richiesta l’applicazione della sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e pari al 40% dei costi agevolabili se determinati come differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari, rispetto alla situazione in assenza degli aiuti, con meccanismo di Claw-back. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese e del 15% per investimenti in grado di ridurre il consumo energetico di almeno il 25%. Se le spese ammissibili sono state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, l’intensità scende al 30%.

Impianti da autoproduzione – Per gli investimenti relativi all’installazione di impianti da autoproduzione, sono concesse agevolazioni, pari al:

  • 45% per gli investimenti nell’autoproduzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese
  • 30% per qualsiasi altro investimento. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese

Uso efficiente delle risorse – Per gli investimenti relativi all’uso efficiente delle risorse sono concesse agevolazioni pari al 40% delle spese ammissibili. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per investimenti effettuati nelle zone A e del 5% per investimenti effettuati nelle zone C, di cui alla della Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia (1º gennaio 2022-31 dicembre 2027).

Cambiamento del processo produttivo – Per gli investimenti relativi al cambiamento fondamentale del processo produttivo le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e il valore dell’intensità è disciplinato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale in funzione della dimensione aziendale delle imprese richiedenti e della zona oggetto di investimento.

Spese ammissibili
Sono ammissibili le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’art. 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli artt. 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  • suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile)
  • opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali)
  • impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate

La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale. Nello specifico, sono ammesse:

  • spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza
  • spese di personale
Presentazione della domanda

Le imprese possono presentare la domanda esclusivamente online su questo sito dalle ore 12.00 del 10 ottobre 2023 alle ore 12.00 del 12 dicembre 2023.

La presentazione della domanda sarà gestita interamente attraverso la nuova Area Personale di Invitalia.

Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti.

È prevista la formazione di una graduatoria sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento.

In caso di parità di punteggio sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto.

La graduatoria finale sarà pubblicata su questo sito entro 30 giorni dal termine per la presentazione delle domande.

NOTA BENE – Se l’impresa che presenta domanda è una società costituita italiana, il rappresentante legale prima di presentare domanda deve registrare la sua impresa nel servizio di “Anagrafica e deleghe” e verificare la correttezza dei dati condivisi da Infocamere. Nel servizio di “Anagrafica e deleghe”, il rappresentare legale può inoltre aggiungere i suoi delegati alla presentazione e gestione della domanda d’incentivo.

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