Flat tax incrementale: il calcolo degli acconti
Il ricorso alla flat tax incrementale costringe in molti casi a ricalcolare l’acconto IRPEF. A pochi giorni dalla scadenza per il versamento del 2° acconto 2024 appare utile valutare le modalità per determinare correttamente l’importo da versare entro il 2 dicembre 2024.
In base al comma 57 della Legge di Bilancio 2023 “nella determinazione degli acconti dovuti ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali per il periodo d’imposta 2024 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata non applicando le disposizioni dei commi 55 e 56” (relative alla flat tax incrementale appunto).
Esempio
Si procede al calcolo dell’acconto IRPEF supponendo la presenza dei seguenti dati:
Oneri deducibili: € 4.500 (RN3)
Base Imponibile IRPEF lorda (RN4): € 50.000 – € 4.500 = € 45.500
IRPEF lorda (Rigo RN5): (15.000 x 23%) + [(28.000 – 15.000) x 25%] + [(45.500 – 28.000) x 35%] = € 12.825
Oneri detraibili: € 425
IRPEF netta (RN26): 12.825 – 425 = € 12.400
Ritenute IRPEF: € 5.000
Rigo “Differenza” (RN34): 12.400 – 5.000 = € 7.400
Nel caso in cui si tratti di un soggetto ISA, avremo pertanto:
I acconto IRPEF 2024: € 3.700
II acconto IRPEF 2024: € 3.700
e, ai fini del calcolo degli acconti si deve considerare un’imposta normalizzata ossia che non tenga conto della tassa piatta eventualmente applicata.
La disposizione citata, come da esempio, si riferisce però all’ipotesi in cui il contribuente opti per il versamento degli acconti secondo il c.d. “metodo storico”. In alternativa, resta sempre ferma la possibilità di ricorrere al metodo previsionale che risulterà conveniente laddove il contribuente preveda, per il 2024 di avere un’imposta a debito di importo significativamente minore rispetto a quello del periodo d’imposta precedente.