Ecobonus, ricorso all’Antitrust sullo sconto in fattura
La Confederazione generale italiana degli Artigiani (Ggia) ha annunciato l’intenzione di ricorrere all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato per chiedere la modifica dell’art. 10 del D.L. 30 aprile 2019 n. 34, convertito con modificazioni in legge n. 58/2019 (decreto “Crescita”), che consente ai privati di fruire dello sconto del 65 o del 50% dell’importo in fattura, riferito a lavori antisismici o di efficientamento energetico.
La norma ha introdotto infatti la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, di cui rispettivamente agli artt. 14 e 16 del D.L. 4 giugno 2013, n. 63, convertito in legge 3 agosto 2013, n. 90, di ricevere, in luogo della detrazione, un contributo anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. L’impresa che ha eseguito i lavori può recuperare la somma anticipata tramite la compensazione dell’Irpef dovuta all’Erario entro i 5 anni successivi.
“È evidente che chi è grande, penso ad esempio alle multiutility, può sostenere il meccanismo – ha dichiarato il Presidente della Cgia Roberto Bottan – ma chi non dispone di liquidità, come la stragrande maggioranza delle aziende artigiane del settore edile e dell’installazione degli impianti, finisce per dover rinunciare alla commessa, non potendo sostenere, e anticipare, le spese dei materiali e della manodopera”.
Con una nota inviata nei giorni scorsi all’Antitrust, la Cgia ha quindi segnalato che le nuove disposizioni creano una discriminazione fra operatori economici concorrenti, avvantaggiando quelli di maggiori dimensioni ed elevata capacità finanziaria, con il rischio di distorcere le dinamiche del mercato e di restringere le possibilità di offerta per i consumatori finali.