Draghi, il Senato vota la fiducia: “Riforma dell’Irpef e lotta all’evasione fiscale” nel programma per il rilancio dell’Italia
“Il sistema tributario è un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all’altra. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta. Un intervento complessivo rende anche più difficile che specifici gruppi di pressione riescano a spingere il governo ad adottare misure scritte per avvantaggiarli.”: lo ha affermato il Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, nel discorso al Senato dove ieri è stata votata la fiducia al nuovo Governo (con 262 voti favorevoli, 40 contrari e due astensioni), aggiungendo che “le esperienze di altri Paesi insegnano che le riforme della tassazione dovrebbero essere affidate a esperti, che conoscono bene cosa può accadere se si cambia un’imposta”.
“In questa prospettiva – ha commentato il premier – va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale”.
In merito alle strategie per superare la crisi economica e produttiva, Draghi ha dichiarato che “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi”. “La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia – ha spiegato – dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create”.
Per quanto riguarda la giustizia, Draghi ha sottolineato che la Commissione Ue, “pur dando atto dei progressi compiuti negli ultimi anni, ci esorta: ad aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile, attuando e favorendo l’applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza, garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro, adottando norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo, riducendo le differenze che sussistono nella gestione dei casi da tribunale a tribunale e infine favorendo la repressione della corruzione”.
Ma il primo pensiero del premier è stato per esortare alla responsabilità nazionale: “Il principale dovere cui siamo chiamati, tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini”. “Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza”, ha dichiarato il premier. Piano vaccinale e riforma della sanità, scuola, lavoro, nuovi modelli di crescita e tutela dell’ambiente. Queste alcune delle priorità per ripartire tracciate nel programma del Governo. “Una strada di unità e di impegno comune da imboccare con decisione e rapidità”.