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Dichiarazione tardiva: c’è tempo fino al 29 gennaio

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Entro il 29 gennaio 2025, chi non ha inviato il modello Redditi alla data del 31 ottobre 2024 può ancora mettersi in regola con una dichiarazione tardiva che è considerata pienamente valida ai fini dell’assolvimento degli obblighi dichiarativi. Regolarità riconosciuta sulla base delle previsioni di cui all’art. 2, comma 7, D.P.R. n. 322/1998.

Tramite dichiarazione tardiva non è possibile aderire alla proposta di concordato preventivo biennale. Si veda la circolare, Agenzia delle Entrate, n. 18/E/2024.

La sanzione da versare è pari a 25 euro, sanzione individuata dall’art. 13, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 472/1997, disposizione in base alla quale la sanzione prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione dalla quale non emergono imposte da versare (redditi, 770, IVA) è ridotta ad un decimo del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni.

Dichiarazione tardiva modello Redditi 2024
Termine di presentazione Sanzione Ravvedimento Codice tributo e compilazione F24 Note
29 gennaio 2025 Da 250 a 1.000 euro, ex art. 1, comma 1, del D.Lgs. n. 471/1997 Si, 1/10 di 250 euro ossia 25 euro (lett. c, art. 13, D.Lgs 472/1997) Codice tributo 8911, l’anno di riferimento è quello di commissione della violazione (2024) Si paga anche la sanzione per omesso versamento delle imposte, se dovute, ridotta secondo le misure dell’art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997, a seconda di quando interviene il ravvedimento (circolare 42/E 2016). Ammesso anche il ravvedimento frazionato.
Ravvedimento omesso versamento saldo 2023 e primo acconto 2024 Con le sanzioni pre D.Lgs. n. 87/2024: 30%; 15%; 1% ridotte a seconda della data di versamento
Ravvedimento 2° acconto 2024 (salvo applicazione proroga art. 7-quater D.L. n. 155/2024) Con le nuove sanzioni D.Lgs. n. 87/2024 (25%, 12,5%, 0,83% per le violazioni dal 1° settembre 2024), ridotte a seconda della data di versamento.

Spirata la data del 29 gennaio la dichiarazione sarà considerata omessa: senza possibilità di ravvedimento.

La dichiarazione tardiva ha pieni effetti anche per l’applicazione degli ISA e dei relativi benefici premiali, sempre se i dati dichiarati dal contribuente ai fini della applicazione degli ISA siano corretti e completi (vedi circolare, Agenzia delle Entrate, n. 20/E 2019).

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