Cripto-attività. Violazioni con sanzioni penali
Nella prossima settimana il Consiglio dei Ministri discuterà il nuovo decreto legislativo sulle cripto-attività, il decreto risponde alle esigenze di adeguamento delle norme italiane al Regolamento UE 2023/1114 relativo ai mercati delle cripto-attività (Mica).
In particolare, il nuovo decreto detta le disposizioni necessarie all’adeguamento del quadro normativo nazionale al regolamento (UE) n. 2023/1114 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 2023, relativo ai mercati delle cripto-attività e che modifica i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 1095/2010 e le direttive 2013/36/UE e (UE) 2019/1937, e a garantire il coordinamento con le disposizioni settoriali vigenti.
Il decreto introduce sanzioni amministrative e penali che scattano ad esempio laddove la prestazione dei servizi per le cripto-attività non sia stato autorizzato dalla Consob.
Sulle sanzioni penali, sarà punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 2.066 a euro 10.329 chiunque:
- offre al pubblico token collegati ad attività ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione, in violazione dell’articolo 16, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2023/1114;
- presta servizi per le cripto-attività disciplinate dal regolamento (UE) 2023/1114, in violazione dell’articolo 59, paragrafo 1, lettera a), del medesimo regolamento;
- emette token di moneta elettronica in violazione della riserva di cui all’articolo 48, paragrafo 1, comma 1, lettera a), del regolamento (UE) 2023/1114;
- offre al pubblico token di moneta elettronica ovvero ne chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione in assenza del previo consenso scritto dell’emittente di cui all’articolo 48, paragrafo 1, comma 2, del regolamento (UE) 2023/1114.
Anche le sanzioni amministrative sono piuttosto pesanti.
In caso di inosservanza delle disposizioni richiamate dall’articolo 111, paragrafo 1, primo comma, lettere a), b), c) e d), del regolamento (UE) 2023/1114, ad esempio si fa riferimento all’omessa redazione del “White Paper” (contiene informazioni sull’emittente, gestore, offerente, sul progetto di cripto; ecc.) , scattano le seguenti sanzioni: nei confronti delle persone giuridiche, la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trentamila fino a euro cinque milioni; nei confronti delle persone fisiche, inclusi gli esponenti aziendali e il personale di cui all’articolo 36 del decreto e al ricorrere delle condizioni ivi stabilite, la sanzione amministrativa pecuniaria da euro cinquemila fino a euro settecentomila.