Corrispettivi giornalieri, i commercialisti chiedono la riapertura dei termini per l’invio dei dati
Il Consiglio nazionale dei commercialisti ribadisce la richiesta di differimento al 30 settembre 2019 del termine per la trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri del mese di luglio, chiedendo la riapertura del termine del 2 settembre.
“Ad inizio agosto – ha spiegato il presidente del Cndcec Massimo Miani nel comunicato stampa diffuso ieri – abbiamo scritto al presidente Conte, all’ex ministro dell’economia, Giovanni Tria e al direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, per chiedere lo spostamento al 30 settembre dei termini per la trasmissione dei corrispettivi di luglio. Una richiesta ampiamente motivata dal fatto che la possibilità di trasmettere su base mensile e tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate i corrispettivi, a suo tempo prevista in sede di conversione del D.L. n. 34/2019 a causa dei ritardi nella fornitura dei registratori telematici, fissata al 2 settembre per i corrispettivi del mese di luglio, cadeva troppo a ridosso della chiusura feriale degli studi professionali. Questo termine è risultato inopportuno anche per la necessità di familiarizzare con i nuovi servizi messi a disposizione delle Entrate per l’uso del portale nonché per i ritardi nel rilascio degli aggiornamenti dei software gestionali da parte delle case di software”.
Il rifiuto della proroga, ricevuta nei giorni scorsi dal Mef, si fonda su “argomenti a nostro avviso poco convincenti e in ultima analisi “evasivi” – commenta Miani – limitandosi a richiamare la norma che consente l’invio su base mensile dei corrispettivi, ma senza affrontare l’opportunità della data prescelta del 2 settembre.
“Riteniamo necessaria la riapertura del termine del 2 settembre – conclude il presidente del Cndcec – anche alla luce delle segnalazioni pervenute al Consiglio nazionale dai nostri colleghi, che testimoniano la presenza di molti casi di impossibilità di rispetto di quel termine. Ci auguriamo che il nuovo Esecutivo in via di insediamento possa prestare l’adeguata attenzione a tale problematica”.