CIVIS: rimedio per l’utilizzo dei bonus edilizi utilizzati nel 2023
Si consideri un’azienda di costruzioni che nel corso del 2022 ha eseguito significativi interventi agevolati con bonus casa 50% e superbonus 110%, applicando lo sconto in fattura a favore dei propri clienti, la quale per errore non ha utilizzato alcune quote riferibili al 2023 entro il 31 dicembre 2023. Ci si chiede se la stessa abbia la facoltà di modificare oggi i codici tributo dei crediti (relativi ad altre imposte) utilizzati in compensazione nel 2023 con quelli relativi ai bonus edilizi che non potrà invece più utilizzare negli anni successivi.
In linea generale occorre premettere che il contribuente o il professionista incaricato possono correggere direttamente on line un eventuale errore commesso nella compilazione del modello F24, inviando una richiesta tramite il servizio telematico “CIVIS F24”, accessibile dai soggetti abilitati ai servizi telematici Fisconline o Entratel.
Si precisa inoltre che, secondo consolidata giurisprudenza:
- l’indicazione di un codice tributo errato non invalida il pagamento, né comporta l’applicazione della sanzione da tardivo/omesso versamento, in quanto si tratta di violazione meramente formale;
- l’utilizzazione di un codice tributo al posto di un altro è un errore che può essere emendato anche nella fase contenziosa (Cassazione 4 ottobre 2013, n. 22692).
Allo stato dell’arte, tuttavia, secondo segnalazioni pervenute in reazione, consta che la procedura CIVIS non permetta la variazione del modello F24 per i codici tributo “scaduti”, restituendo l’errore “codice tributo non utilizzabile”. In passato, è stato possibile utilizzare il canale CIVIS per altri codici tributo che avevano specifiche “scadenze“, per cui si tratta di capire se la procedura sia momentaneamente non funzionate oppure sia stata opportunamente aggiornata per impedire il recupero delle agevolazioni non fruite.