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Case green: scatta la corsa per mettersi in regola

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Impianti solari, sostituzione di caldaie, incentivi per le ristrutturazioni, edifici a zero emissioni. L’aggiornamento della direttiva Epbd (Energy performance building directive) non dà solo indicazioni sulla riqualificazione degli immobili, residenziali e non residenziali ma anche prescrizioni e scadenze che mirano, nel prossimo ventennio, a tagliare drasticamente le emissioni degli edifici.

La disciplina di riferimento può essere riassunta come di seguito:

L’EVOLUZIONE Il processo in atto parte da una proposta avanzata lo scorso 11 febbraio dalla Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, che fa enormi passi in avanti rispetto alle ipotesi della Commissione europea. Il testo non è definitivo e dovrà passare diversi step, inclusa una fase di trattativa tra il Parlamento, la Commissione e il Consiglio Ue. La conclusione è prevista entro quest’estate. L’obiettivo è il raggiungimento della classe energetica “E” entro il 2030 e quella “D” entro il 2033, allo scopo di raggiungere le zero emissioni del settore edilizio entro e non oltre il 2050.
IL RECEPIMENTO Non appena sarà possibile giungere ad una conclusione sarà necessario attendere due anni perché i Paesi membri possano adeguarsi. Il primo impatto delle nuove regole sul sistema italiano si avrà soltanto dall’estate del 2025.

Già nel 2024 potrebbe intervenire, tuttavia, il divieto di agevolazioni per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili.

LE LIMITAZIONE PER LE CALDAIE Sia per i nuovi edifici che per quelli esistenti in fase di ristrutturazione, a partire dal recepimento della direttiva scatterà il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. Fanno eccezione alla previsione, tuttavia:

  • i sistemi ibridi, ossia quelli costituiti da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore;
  • le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili (biometano o idrogeno).
EDIFICI GIÀ ESISTENTI Per le costruzioni già esistenti le maggiori scadenze scattano tra il 2027 ed il 2033, quando dovrà esserci una “D” come classe minima per tutti gli edifici, sia residenziali che non.
EDIFICI A ZERO EMISSIONI L’obbligo di realizzare edifici a zero emissioni scatterà per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di enti pubblici già da gennaio 2026 mentre è posticipato al 2028 negli altri casi.
IMPIANTI SOLARI A partire dal recepimento della direttiva gli impianti a energia solare diventeranno obbligatori in tutti i nuovi edifici pubblici e i nuovi edifici non residenziali. Entro il 31 dicembre 2026, l’obbligo scatterà su tutti gli edifici pubblici e sugli edifici non residenziali esistenti. Dopo il 31 dicembre 2032 scatterà anche l’obbligo per tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.

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