Bonus edili: tempo sino al 31 marzo 2023 per comunicare lo sconto in fattura e le cessioni
La legge di conversione del decreto Milleproroghe fa slittare in avanti la scadenza per inviare all’Agenzia delle Entrate le comunicazioni che servono a muovere i crediti di imposta collegati ai bonus edili.
La comunicazione per l’esercizio delle opzioni:
- di sconto in fattura
- e cessione del credito,
relativa agli interventi eseguiti sia sulle singole unità immobiliari, sia sulle parti comuni degli edifici, potrà essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo del 2023, secondo quanto stabilisce l’emendamento, e non entro l’originaria scadenza del 16 marzo 2023.
La proroga riguarda:
- gli oneri sostenuti nel 2022
- e le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020 e nel 2021.
Il decreto richiama tutte le opzioni di cessione regolate dal D.L. 34/2020 e quindi:
- il superbonus,
- il bonus ristrutturazioni al 50%,
- l’ecobonus,
- il sismabonus,
- il bonus facciate
- e il bonus barriere architettoniche al 75 per cento.
In tutti questi casi ci saranno 15 giorni in più per comunicare l’opzione.
L’allungamento dei tempi non è un inedito, a oggi queste le scadenze passate e future:
Anno di sostenimento delle spese | Termine per l’invio della comunicazione |
2020 | Dal 15.10.2020 e entro il 15.04.2021 |
2021 | Entro il 29.04.2022 – 15.10.2022 (Ires) |
2022 | Entro il 31.03.2023 (non 16.03) |
2023 | Entro il 16.03.2024 |
2024 | Entro il 16.03.2025 |
2025 (solo per il superbonus 110%) | Entro il 16.03.2026 |
L’emendamento inserito nel Milleproroghe non agisce solo su questo fronte, ma ritocca anche la scadenza per la comunicazione che gli amministratori di condominio devono trasmettere ogni anno, in relazione alle spese sostenute l’anno precedente sulle parti comuni degli edifici con accesso ai bonus casa.
Il termine per la comunicazione passa dal 16 al 31 marzo 2023.
La coincidenza delle due proroghe non è un caso. Al momento della sua comunicazione, infatti, l’amministratore deve dichiarare se il contribuente al quale viene attribuita quella spesa si avvale o meno della possibilità di cedere il credito. Spostando solo il termine per le cessioni, l’amministratore al 16 marzo non avrebbe avuto tutte le informazioni sul destino di tutte le agevolazioni collegate al condominio.