Aumento dei tassi: l’effetto su mutui e acquisti a rate
La Banca centrale europea (BCE) ha alzato di altri 25 punti base il costo del denaro portando l’asticella a 4,50%. Si tratta del decimo rialzo consecutivo dall’estate 2022. La mossa restrittiva che ha come effetto l’aumento dei costi di finanziamento potrebbe mettere a rischio l’economia UE, già in difficoltà. Tra l’altro, potrebbe non essere l’ultimo rialzo, perché l’inflazione non tornerà all’obiettivo del 2% probabilmente senza un’ulteriore mossa. Il tasso BCE rimarrà al 4,5% più a lungo del previsto e questo farà salire tutti gli indici IRS.
Il consiglio direttivo della BCE ritiene che i tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, possono dare un contributo fondamentale a un rientro rapido dell’inflazione verso il target.
Molte famiglie hanno in essere ancora mutui a tasso variabile. Con l’aumento dei tassi di oggi si ritroveranno a pagare rate ancora più elevate. L’incremento di 25 punti base significa un rincaro della rata di fine mese intorno ai 20 euro, per un variabile da 150.000 euro da ripagare in 25 anni, all’80%. È probabile che a questi 20 euro se ne sommeranno altri 17 circa legati alla salita dell’Euribor, l’indice di riferimento dei variabili, che nelle ultime settimane è aumentato a quota 3,97%, con il suo futures a tre mesi. Sommando i due importi si arriva a una rata più salata di quasi 40 euro. Oggi il variabile più conveniente sul mercato prevede un Tan al 4,60% e Taeg a 4,81%. Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, la rata mensile è destinata quindi a salire ulteriormente tra i 15 e i 25 euro. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla BCE dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile è salita complessivamente tra i 270 e i 365 euro rispetto a quanto pagato nel 2021.
Anche il mutuo a tasso fisso ne risente. I cambiamenti riguarderanno le nuove stipule. Nei mesi estivi l’indice di riferimento del mutuo variabile, IRS, è salito e oggi si muove intorno al 3,10%, un livello più basso del tasso ufficiale.