Aliquote IVA sui dispositivi medici, le Entrate precisano l’ambito applicativo della Legge di Bilancio 2019
i sensi del numero 114) della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972, sono soggette all’aliquota IVA del 10 per cento le cessioni aventi ad oggetto “medicinali pronti per l’uso umano o veterinario, compresi i prodotti omeopatici; sostanze farmaceutiche ed articoli di medicazione di cui le farmacie debbono obbligatoriamente essere dotate secondo la farmacopea ufficiale”.
Con la circolare 10 aprile 2019 n. 8/E, l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito che la norma di interpretazione autentica di cui all’art. 1, comma 3, della Legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145), fa rientrare “i dispositivi medici a base di sostanze, normalmente utilizzate per cure mediche, per la prevenzione delle malambinata (…)” tra i beni le cui cessioni sono soggette all’aliquota IVA del 10 per cento di cui al richiamato numero 114).
Con la circolare n. 8/E/2019, in particolare, è stato affermato che la Legge di Bilancio 2019 ha inteso risolvere il problema dell’applicazione dell’aliquota ridotta per quei prodotti che, pur classificati – ai fini doganali – tra i prodotti farmaceutici e medicamenti, non sono commercializzati come tali, bensì come dispositivi medici.
Ora, con la Risposta all’istanza di interpello 3 ottobre 2022, n. 483, è stato ribadito che la citata norma di interpretazione autentica non riguarda tutti i dispositivi medici, ma solo quelli classificabili nella voce “3004” della Nomenclatura combinata.
Sull’argomento si rinvia ai chiarimenti contenuti nelle Risposte 7 febbraio 2020, n. 32, 21 luglio 2020, n. 220, 18 dicembre 2020, n. 607, 1° ottobre 2021, n. 646 e 25 gennaio 2022, n. 51 (con quest’ultimo documento fu sottolineato che un prodotto riconducibile alla voce doganale “3006” non può rientrare tra i prodotti di cui alla voce “3004” ed usufruire dell’aliquota IVA agevolata del 10 per cento).
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