Professionisti, cumulabili i contributi una tantum previsti dai decreti “Cura Italia” e “Ristori”
L’art. 27 del decreto “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modifiche dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27) ha previsto una indennità per il mese di marzo 2020, pari a 600 euro, a favore dei liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della Legge 8 agosto 1995, n. 335, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
L’art. 1 del decreto “Ristori” (D.L. 28 ottobre 2020, n. 137, convertito con modifiche dalla Legge 18 dicembre 2020, n. 176) ha previsto un ulteriore contributo a fondo perduto al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte con il D.P.C.M. 24 ottobre 2020.
Il contributo spetta ai soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita Iva attiva e dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al medesimo decreto.
Al riguardo, con la Risposta all’istanza di interpello 11 febbraio 2021, n. 104 , l’Agenzia delle Entrate ha precisato che i due contributi – quello previsto dal D.L. n. 18/2020 e quello riconosciuto dal D.L. n. 137/2020 – sono cumulabili.
Tale conclusione si fonda sulle seguenti considerazioni:
- l’art. 1, comma 10 , del richiamato D.L. n. 137/2020 fa espresso rinvio all’applicazione, in quanto compatibili, dell’art. 25, commi da 7 a 14, del decreto “Rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modifiche dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77), in cui non è richiamato alcun divieto di cumulo;
- il medesimo art. 1 del D.L. n. 137/2020 non prevede alcun espresso divieto di cumulo. Pertanto può usufruire del contributo previsto dal decreto “Ristori” anche chi ha già beneficiato del contributo riconosciuto dal decreto “Cura Italia”, semprechè sussistano tutti i requisiti previsti per legge.