Sul concetto di “atto impositivo” permane il contrasto giurisprudenziale
Con l’ordinanza interlocutoria 14 gennaio 2021, n. 1913, depositata lo scorso 28 gennaio, la quinta sezione tributaria della Corte di Cassazione ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la seguente questione, sulla quale esistono orientamenti contrastanti: se nella nozione di “atti impositivi” contenuta nell’art. 6 del D.L. 23 ottobre 2018, n. 119, convertito con modifiche dalla Legge 17 dicembre 2018, n. 136 – rilevante ai fini della definizione agevolata della controversia – rientra la cartella di pagamento emessa a seguito del controllo automatizzato, ex. art. 36-bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600.
Nella pronuncia si sottolinea infatti che la Suprema Corte si è espressa più volte sul concetto di “atto impositivo” e quindi sul se la cartella di pagamento scaturente dal cosiddetto controllo automatizzato ex art. 36-bis del D.P.R. 600/73, rientri o meno in tale nozione, generando tuttavia decisioni di segno difforme. In particolare:
- secondo un primo orientamento, è riconducibile alla natura di “atto impositivo” qualunque atto fiscale che non sia preceduto da altro atto e che sia impugnato o impugnabile per vizi di merito, anche se non aumenta le imposte dichiarate e anche se l’errore, da cui eventualmente origina l’impugnazione dell’atto, non sia allegato nel ricorso introduttivo della lite (per tutte, Cass. 25 gennaio 2016, n. 1295, e 22 gennaio 2014, n. 1263);
- un secondo orientamento ritiene invece che non può essere considerato atto impositivo la cartella di pagamento formata ai sensi dell’art. 36-bis del D.P.R. 600/73, in quanto è un atto che deriva, per quanto attiene ai versamenti, da una mera liquidazione dei tributi già esposti dal contribuente in dichiarazione e, per quanto attiene alle sanzioni, da un riscontro meramente formale dell’omissione “senza alcuna autonomia e discrezionalità da parte dell’Amministrazione” (per tutte, Cass. 2 novembre 2018, n. 14344, 8 giugno 2017, n. 14344, e 15 gennaio 2016, n. 548).