Nel Ddl di Bilancio la proroga fino al 2029 del reddito di cittadinanza
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Il disegno di legge di Bilancio 2021 incrementa per gli anni dal 2021 al 2029 l’autorizzazione di spesa per il finanziamento del reddito di cittadinanza. In particolare, si prevede l’incremento dell’autorizzazione di spesa di cui all’art. 12, comma 1, del D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modifiche dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26, per i seguenti importi:
- 196,3 milioni di euro per il 2021;
- 473,7 milioni per il 2022;
- 474,1 milioni per il 2023;
- 474,6 milioni per il 2024;
- 475,5 milioni per il 2025;
- 476,2 milioni per il 2026;
- 476,7 milioni per il 2027;
- 477,5 milioni per il 2028;
- 477,3 milioni annui a decorrere dal 2029.
Si ricorda che, con il D.M. 2 marzo 2020, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aveva stabilito le regole di decurtazione degli importi mensili e semestrali del reddito di cittadinanza, non spesi o non prelevati dai beneficiari della Carta RdC. Il decreto dispone in particolare che:
- l’ammontare di beneficio non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20 per cento del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso. Ai fini del calcolo dell’importo da sottrarre, è confrontato il valore del saldo nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, con il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel medesimo mese;
- con riferimento alla decurtazione semestrale, l’art. 3 del decreto prevede che è decurtato dalla disponibilità della Carta Rdc l’ammontare complessivo non speso ovvero non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto. In tal caso, ai fini del calcolo dell’importo da decurtare, occorre confrontare il valore del saldo nell’ultimo giorno di ciascun semestre con il valore del beneficio mensile massimo spettante nel semestre.
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