In una nota indirizzata al Direttore Generale delle Finanze e al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, il Tavolo sulla riforma della giustizia tributaria chiede di “provvedere, data la situazione di emergenza in atto, concretamente e celermente a rendere operative le connessioni senza ulteriori ritardi, approvando le regole tecnico-operative necessarie per consentire concretamente lo svolgimento dell’udienza pubblica”. La richiesta parte dalla constatazione – avverte la nota – che “non [è] più tollerabile, oltre che già ritenuto ingiustificato dal CPGT in delibera 23 giugno 2020, che non si riesca a varare le regole tecnico-operative di competenza del MEF per lo svolgimento del processo da remoto a ben tre anni dalla sua introduzione e nonostante da più di otto mesi si protragga una situazione di grave emergenza da COVID-19, della quale è difficile prevedere il termine”.
Il Tavolo sottolinea inoltre che “la possibilità per i giudici e le parti di operare a distanza, oltre che rappresentare una misura necessaria per la salvaguardia dell’incolumità personale dei soggetti del processo contro il pericolo del contagio, consente un più ampio esercizio del diritto di difesa a garanzia delle parti nel periodo emergenziale”. Di conseguenza, l’attuale disciplina emergenziale non osta – si legge nel documento – “alla richiesta delle parti di svolgimento dell’udienza pubblica”.
Si ricorda che il Tavolo sulla riforma della giustizia tributaria è composto dai seguenti enti: Associazione Magistrati Tributari (A.M.T.), Consiglio Nazionale Forense (C.N.F.), Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (C.N.D.C.E.C.), Associazione Italiana Professori Di Diritto Tributario (A.I.P.S.D.T.), Associazione Nazionale Commercialisti (A.N.C.), Associazione dottori Commercialisti (A.D.C.), Associazione Nazionale Tributaristi Italiani (A.N.T.I.), Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi (U.N.C.A.T.), Organismo Congressuale Forense (O.C.F.) e Osservatorio Permanente della Giustizia Tributaria (O.P.G.T.)