Rimborsabile l’Iva assolta per l’acquisto di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici strumentali per l’impresa
Sono beni strumentali ammortizzabili ai sensi dell’art. 102 del Tuir le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici (EVC) acquistate da un’azienda per lo svolgimento delle proprie attività. Di conseguenza, l’Iva assolta in relazione all’acquisizione di tali infrastrutture – comprese le spese accessorie, necessarie per il funzionamento delle stesse – è rimborsabile ai sensi degli articoli 30, comma 2, lettera c), e 38-bis, comma 2, del D.P.R. 633/72. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la Risposta all’istanza di interpello 22 ottobre 2020, n. 497.
Per effetto del richiamato art. 30, comma 2, lettera c), del decreto Iva, il contribuente può chiedere in tutto o in parte il rimborso in commento all’atto di presentazione della dichiarazione annuale “limitatamente all’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di beni ammortizzabili, nonché di beni e servizi per studi e ricerche”. Ciò sempreché i beni e servizi acquistati vengano destinati all’utilizzo in operazioni attive imponibili ad Iva o in operazioni che comunque, ai sensi dell’art. 19 del decreto Iva, conferiscano il diritto alla detrazione.
Si ricorda che l’art. 57 del decreto “Semplificazioni” (D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modifiche dalla Legge 11 settembre 2020, n. 120) contiene semplificazioni per la realizzazione di punti di ricarica di veicoli elettrici. Si prevede in particolare che la realizzazione di infrastrutture di ricarica per tali veicoli possa avvenire:
- all’interno di aree ed edifici pubblici e privati, compresi quelli di edilizia residenziale pubblica;
- su strade private non aperte all’uso pubblico;
- lungo le strade pubbliche e private aperte all’uso pubblico;
- all’interno di aree di sosta, di parcheggio e di servizio, pubbliche e private, aperte all’uso pubblico.