Tassata la quota associativa versata alla cassa sanitaria se è a carico del lavoratore
Con la Risposta 6 ottobre 2020, n. 443, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al trattamento fiscale dei contributi versati dal datore di lavoro ad una cassa sanitaria in sostituzione del premio di risultato, erogato ai sensi dell’art. 1, commi da 182 a 189, della legge di Stabilità 2016.
Nella fattispecie esaminata dall’Amministrazione, il datore versa alla citata cassa sanitaria, per ciascun dipendente che ne faccia richiesta nell’ambito di un apposito piano welfare, un contributo annuale che, oltre alla quota di iscrizione (cioè alla quota associativa alla cassa medesima) garantirà al beneficiario l’accesso al cosiddetto “pacchetto sanitario”, composto da un insieme di prestazioni. Per l’Agenzia delle Entrate, nella situazione descritta, l’iscrizione alla cassa sanitaria, ancorché necessaria ai fini del godimento delle relative prestazioni sanitarie, non è direttamente finalizzata al finanziamento delle medesime prestazioni. Pertanto non è possibile estendere la qualificazione di contributo – di cui all’art. 51, comma 2, lettera a), del Tuir – alla quota associativa a carico del dipendente, solo perché versata unitamente ai contributi destinati alla cassa sanitaria. Ne consegue che la quota associativa a carico del lavoratore, non potendo godere del regime di esclusione dal reddito prevista dalla richiamata lettera a), non può essere oggetto di conversione del premio di risultato.