Giochi, alla Corte di Giustizia Ue la riduzione degli aggi disposta dalla legge di Stabilità 2015
Sarà la Corte di Giustizia Ue a stabilire se è legittima la norma che prevede una riduzione degli aggi e compensi solo nei confronti di una limitata e specifica categoria di operatori, cioè solo nei confronti degli operatori del gioco con apparecchi da intrattenimento, e non nei confronti di tutti gli operatori del settore del gioco: la questione è stata sollevata dalla quarta sezione del Consiglio di Stato con l’ordinanza 16 luglio 2020, n. 5299, depositata lo scorso 31 agosto, con riferimento all’art. 1, comma 649, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di Stabilità 2015).
Per i giudici di Palazzo Spada, in particolare, la disposizione censurata si porrebbe in contrasto con l’esercizio della libertà di stabilimento garantita dall’art. 49 del TFUE e con l’esercizio della libera prestazione di servizi, garantita dall’art. 56 del TFUE.
Gli eurogiudici sono chiamati a pronunciarsi anche in merito alla compatibilità con il principio Ue della tutela del legittimo affidamento di una norma (la stessa disposizione indicata sopra) che, per sole ragioni economiche, ha ridotto nel corso della durata della stessa il compenso pattuito in una convenzione di concessione stipulata tra una società e l’Amministrazione statale.