Via libera della Camera agli accordi contro le doppie imposizioni firmati con Uruguay e Colombia
Sono stati approvati dall’Aula di Montecitorio i disegni di legge di ratifica ed esecuzione delle convenzioni contro le doppie imposizioni sottoscritte rispettivamente con Uruguay (C. 1962-A) e Colombia (C. 1769).
Per quanto riguarda in particolare l’accordo con la Colombia, si segnala l’art. 4 che, oltre a definire lo status di residente, individua anche i criteri dirimenti (cosiddette “tie-breaker rules”) finalizzati a risolvere i casi di doppia residenza delle persone fisiche, conformemente a quanto previsto dal modello di convenzione fiscale dell’Ocse. La disposizione relativa alla risoluzione dei casi di doppia residenza dei soggetti diversi dalle persone fisiche prevede che le autorità competenti possano consultarsi al fine di risolvere la questione attraverso una procedura amichevole. L’assenza di un accordo tra le autorità competenti circa la residenza prevalente del soggetto ai fini del trattato implica che detto soggetto perda l’accesso ai benefìci convenzionali (vale a dire, sostanzialmente, alle ritenute ridotte sui redditi in uscita). Per effetto di tale disposizione, a quest’ultimo resta attribuito lo status di residente ai sensi della legge domestica sia per quanto riguarda la tassazione, sia per il riconoscimento del credito a fronte delle imposte pagate all’estero.