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Ricorso in Cassazione, necessaria la trascrizione delle relate se si contesta la notifica delle cartelle

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Nell’ambito del ricorso in Cassazione, qualora venga contestata la rituale notifica delle cartelle di pagamento, è necessaria la trascrizione integrale delle relate e degli atti relativi al procedimento notificatorio, al fine di consentire la verifica della fondatezza della doglianza in base alla sola lettura del ricorso, senza necessità di accedere a fonti esterne allo stesso: lo ha affermato la quinta sezione tributaria della Corte di Cassazione con l’ordinanza 3 luglio 2019, n. 22234, depositata lo scorso 5 settembre.

Alle medesime conclusioni i giudici di legittimità erano approdati con le pronunce 30 novembre 2018, n. 31038 e 28 febbraio 2017, n. 5185. In particolare, si ritiene che l’esame della relata di notificazione sia assolutamente necessaria (Cass. 17 gennaio 2019, n. 1150), sia per verificare se la notificazione è avvenuta tramite messo notificatore oppure a mezzo posta, sia per valutare la qualifica del soggetto che ha ricevuto il plico, non potendosi il ricorrente avvalere delle trascrizioni contenute nelle difese dei controricorrenti (Cass. 13 novembre 2018, n. 29093).

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