ISA, Aidc e Ungdcec chiedono le dimissioni dei Garanti del contribuente. Il Cndcec è d’accordo
A seguito della vicenda che si è venuta a creare nelle scorse settimane a proposito degli Isa, con un comunicato stampa diffuso ieri Aidc (Associazione Italiana Dottori Commercialisti) e Ungdcec (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) hanno formalmente chiesto le dimissioni dei Garanti del contribuente: tale presa di posizione – si afferma nel documento – è la conseguenza della “violazione dello Statuto dei Diritti del contribuente che questi organi sono tenuti a far osservare, ma su cui non hanno vigilato in occasione dell’introduzione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (…)”.
La rimozione dei Garanti – sostiene il Presidente dell’Aidc, Andrea Ferrari – “è tanto più necessaria nel giorno in cui viene nominato il nuovo esecutivo”, che è chiamato a “sterilizzare” le clausole di salvaguardia, al fine di evitare l’aumento dell’Iva.
Analogamente, il Presidente di Ungdcec, Daniele Virgillito, ha affermato che comunque “non si dovrà prescindere dal vitale rispetto dei Diritti dei contribuenti”.
Sull’argomento si registra inoltre un intervento del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, il cui presidente, Massimo Miani, ritiene condivisibile l’iniziativa assunta da Aidc e Ungdcec.
Miani ricorda tra l’altro come siano sinora rimaste inascoltate le “legittime e ragionevoli richieste della nostra categoria affinché il Governo prendesse atto della non ancora raggiunta stabilità dello strumento, soggetto a continui aggiustamenti ancora fino agli ultimi giorni di agosto, e della situazione di difficoltà nella quale imprese e professionisti si trovano ad operare”.