Maggiore (Entrate): errori formali sanabili se commessi in buona fede. Rottamazione fino a ottobre in arrivo
In presenza di un giustificato motivo, che abbia indotto il contribuente in buona fede a non far emergere l’errore formale commesso, sarà ammessa la possibilità di rimuovere l’irregolarità formale anche in caso di verifica in corso. L’orientamento dell’Agenzia delle Entrate è stato espresso dal suo direttore Antonino Maggiore, durante il forum organizzato ieri dal Consiglio nazionale dei commercialisti sulla pace fiscale, anticipando i contenuti di una circolare in corso di emanazione sulla sanatoria degli errori formali.
In vista della prossima scadenza del 31 maggio per il pagamento della prima rata, Maggiore ha infatti assicurato che nella circolare saranno definite in modo dettagliato le violazioni formali ammesse alla definizione agevolata, con esplicita esclusione per i casi di frode che non possono mai essere regolarizzati.
Sul fronte della pace fiscale, inoltre, arriva la conferma di una riapertura della rottamazione delle cartelle fino a ottobre, prevista in un emendamento al “decreto Crescita” (D.L. 30 aprile 2019, n. 34) all’esame del Parlamento per la conversione in legge. L’annuncio è stato dato dal viceministro all’Economia Massimo Garavaglia, insieme al sottosegretario Massimo Bitonci e al vicepresidente della Commissione finanze della Camera Alberto Gusmeroli, durante la conferenza stampa di presentazione dei dati relativi alle sanatorie scadute il 30 aprile scorso.
La riapertura dei termini dovrebbe però riguardare solo le cartelle consegnate dagli enti impositori tra il 2000 e il 2017, mentre non è prevista l’estensione della rottamazione per i carichi affidati alla riscossione nel 2018.
Resta invece allo studio la riapertura del saldo e stralcio, misura per la quale dovranno essere verificate le coperture necessarie.