Fattura elettronica, lavori in corso per risolvere la questione privacy
Correzioni in vista per la fattura elettronica. Da quanto emerge dalla stampa specializzata, Agenzia delle Entrate e Sogei invieranno già oggi al Garante privacy alcune proposte di modifica ai tracciati per risolvere i problemi legati alla violazione della privacy rilevati con il provvedimento n. 481 del 5 novembre scorso e superare i dubbi, denunciati da più parti, sull’avvio dal 1° gennaio dell’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica.
Tra le soluzioni emerse nel corso di un incontro tecnico svoltosi ieri a Roma tra i rappresentanti delle amministrazioni interessate, il Ministero dell’economia e alcuni deputati della Commissione finanze della camera, vi sono:
- la memorizzazione delle fatture per i clienti finali solo su richiesta e non in automatico;
- la migrazione dal canale Ftp verso canali più sicuri;
- il potenziamento dei server Sogei per evitare blocchi nello Sistema di interscambio.
Si ricorda che nel provvedimento , emanato nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, il Garante della privacy ha espresso parere negativo in merito alla fattura elettronica, nella formulazione attualmente prevista, sottolineando alcune rilevanti criticità relative al trattamento dei dati personali. “Un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala” – ha sottolineato – il quale risulta essere “sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo”.
Le principali criticità evidenziate dal Garante riguardano, in particolare, la fase di archiviazione dei dati, che interessa non solo i dati obbligatori a fini fiscali ma anche informazioni di dettaglio sui beni e servizi acquistati, relative quindi alle abitudini ed alle tipologie di consumo, fino ad arrivare a descrizioni di prestazioni sanitarie o legali. Dati personali che verranno in possesso anche degli intermediari delegabili dal contribuente per la trasmissione, la ricezione e la conservazione delle fatture elettroniche, oltre che da altri operatori coinvolti nella gestione della fatturazione elettronica (es. sw-house), con relativo aumento del rischio di violazione della privacy.
Censure, infine, anche per la sicurezza durante la fase di trasmissione attraverso il Sistema di Interscambio e gli ulteriori servizi offerti dall’Agenzia, considerata l’attuale mancanza di una cifratura per la fattura elettronica.
Sulla questione lunedì scorso è stato presentato dall’Associazione Nazionale Commercialisti un ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Roma contro l’Agenzia delle Entrate al fine di ottenere un differimento dell’entrata in vigore della fattura elettronica, motivato dai “gravissimi pregiudizi sulla privacy degli utenti e sulla sicurezza del sistema economico del Paese”. Il presidente dell’Anc Marco Cuchel ha indicato – attraverso un comunicato stampa sulla notizia – come questa “misura estrema” si sia resa necessaria “alla fine di un estenuante percorso fatto di segnalazioni, istanze, richieste di incontro a tutte le istituzioni e le autorità coinvolte.