Fattura elettronica, aperto un procedimento dall’Antitrust sulle questioni sollevate dall’Anc
Nei giorni scorsi l’Associazione nazionale commercialisti (Anc) aveva scritto all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Agcm) e ad Assosoftware per segnalare la condotta da qualche tempo messa in pratica da parte di alcune software house fornitrici di prodotti di fatturazione elettronica per dissuadere i commercialisti dall’avvalersi di piattaforme di fatturazione elettronica diverse da quelle fornite dai gestionali già in uso, paventando eventuali malfunzionamenti che potrebbero ricadere sull’intero sistema di contabilità, per la risoluzione dei quali non si garantirebbe l’assistenza prevista dal contratto.
Ora, attraverso un comunicato stampa diffuso ieri, la stessa associazione ha reso noto che l’Agcm ha aperto un procedimento sulla questione. L’Autorità, in particolare, “verificherà la rilevanza dei fatti segnalati ai fini dell’applicabilità delle disposizioni in materia di tutela della concorrenza e del mercato”, di cui alla Legge 10 ottobre 1990, n. 287.
Al riguardo, il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, Marco Cuchel, ha manifestato la disponibilità dell’Anc “ad essere convocata in audizione per fornire ulteriori elementi utili ad approfondire i contenuti della segnalazione”. Nel comunicato in esame, Cuchel ha inoltre sottolineato che “Sulla gravità dei rischi connessi alle procedure di fatturazione elettronica (…) l’Anc ha ravvisato l’opportunità di interessare il Parlamento e il Governo affinché sia possibile garantire un’azione di vigilanza volta a contrastare ogni forma di abuso”.
Per completezza si segnala che l’Anc aveva scritto anche all’Autorità garante per la privacy, segnalando “il rischio che i dati contenuti nelle fatture, e che riportano informazioni personali e sulle transazioni commerciali, possano essere oggetto di interesse da parte di terzi, motivati a conoscere le scelte degli operatori economici e profilarne le caratteristiche”. Pertanto si chiede “una particolare attenzione all’esigenza di prevedere una norma che proibisca del tutto la cessione e qualsiasi uso di detti dati, che non sia connesso allo specifico servizio”.