Sanzioni da RW non cumulabili con la dichiarazione infedele
Non c’è cumulo tra le sanzioni previste in materia di monitoraggio fiscale e quelle per l’infedele dichiarazione. Lo afferma la Corte di Cassazione con la recente ordinanza n. 6752 del 14 marzo 2025.
L’Agenzia delle Entrate notificava due avvisi di accertamento ai fini IRPEF ed IVA, con riferimento agli anni dal 2007 al 2010 e con irrogazione di sanzioni, nonché un atto di irrogazione di sanzioni per violazione delle regole sul monitoraggio fiscale (omessa compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi). Il contribuente impugnava gli atti impositivi e l’atto sanzionatorio, innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Milano contestando, per quanto ancora d’interesse, l’illegittimità delle sanzioni irrogate
Investita della questione la Cassazione chiarisce che: “il cumulo giuridico si applica qualora con una sola azione od omissione il contribuente abbia violato diverse disposizioni anche relative a tributi diversi, oppure abbia violato con più azioni od omissioni la stessa disposizione. Nel caso in esame in questo giudizio, invece, il contribuente si è reso responsabile della violazione di norme diverse mediante una pluralità di azioni, e non risulta pertanto applicabile la disciplina del cumulo giuridico come richiamata”.
Si ricorda al riguardo che l’art. 12 del D. Lgs. n. 472/1997 richiamato dai Giudici di Piazza Cavour prevede che “è punito con la sanzione che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave, aumentata da un quarto al doppio, chi, con una sola azione od omissione, viola diverse disposizioni anche relative a tributi diversi ovvero commette, anche con più azioni od omissioni, diverse violazioni della medesima disposizione, con esclusione delle violazioni concernenti gli obblighi di pagamento e le indebite compensazioni”.
Il requisito previsto dalla norma relativo all’unicità di azione/omissione non è integrato nel caso di violazioni in tema di quadro RW e IVA. Non è pertanto applicabile il cumulo giuridico.