Fisco, stop (parziale) a Natale
Il fisco si ferma (ma solo per finta) a Natale.
Dal 1 al 31 dicembre l’agenzia delle entrate non può trasmettere avvisi bonari e compliance ma nel mese sono previste ben 194 tipologie di scadenze senza contare anche quelle straordinarie come il pagamento della sesta rata della rottamazione e la gestione dello scudo fiscale.
Lo scadenzario del mese quest’anno è ulteriormente ingolfato anche dalla riapertura dei termini del concordato preventivo biennale con gli studi professionali in prima linea nella gestione del patto fiscale ed appena usciti con le ossa rotte dalla dilazione del secondo acconto per le partite iva under 170mila euro di ricavi/compensi, annunciata lo scorso 27 novembre dal un comunicato stampa del Mef a soli 5 giorni, di fatto solo 2 operativi, dalla scadenza del versamento prevista per ieri 2 dicembre.
Lo stop degli avvisi bonari. L’articolo 10 del decreto legislativo 1/2024 che ha introdotto nel sistema fiscale l’inibizione per l’amministrazione finanziaria di inviare nei mesi di agosto e dicembre quattro tipi di atti ovvero le comunicazioni degli esiti dei controlli automatizzati sulle imposte sui redditi ed iva, le comunicazioni degli esiti dei controlli formali, gli avvisi con gli siti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata ed anche gli inviti all’adempimento di cui all’articolo 1, comma 412, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (le c.d. lettere di compliance).
Va specificato, come riporta lo stesso articolo, che la sospensione ad agosto e dicembre in commento opera solo qualora non vi siano casi di indifferibilità ed urgenza nella notifica degli atti individuati.
Come indicato nella circolare 9/E/2024 dell’agenzia delle entrate ed avente ad oggetto la seconda parte di direttive sul decreto legislativo 1/2024 recante razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari, i casi di indifferibilità ed urgenza si riscontrerebbero qualora vi sia un pericolo per la riscossione, quando si tratti dell’invio di comunicazioni o atti che prevedono l’inoltro di una notizia di reato, oppure quando vi siano comunicazioni destinate a soggetti sottoposti a procedure concorsuali ai fini della tempestiva insinuazione nel passivo.
Tempesta perfetta di scadenze a dicembre. Il 2 dicembre, si è solo parzialmente conclusa la campagna di calcoli e trasmissioni del secondo acconto di imposte e contributi che per molti soggetti, ovvero le persone fisiche titolari di partita iva e con ricavi/compensi entro i 170mila euro, è stato parzialmente posticipato al 16 gennaio 2024.
E’ opportuno ricordare che il termine ordinario di queste scadenze, per la precisione 26 contando anche l’invio delle intra e delle lipe del periodo, era fissata al 30 novembre che, quest’anno, cadendo di sabato, ha fatto slittare il termine al 2 dicembre.
Il 30 novembre era anche il termine ultimo per versare la sesta rata della rottamazione quater delle cartelle esattoriali ma, per lo stesso motivo e per l’applicazione dei 5 giorni di lieve ritardo concessi per il versamento (ai sensi del comma 244 dell’articolo 1 della legge 197/2022), ha posticipato la scadenza ultima per il pagamento al 9 dicembre prossimo.
Il 16 dicembre invece sono previste ben 134 scadenze tra pagamento del saldo dell’Imu, quello dell’iva di novembre per i contribuenti con liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto in modalità mensile ed il versamento di ritenute e contributi di dipendenti ed autonomi di competenza della medesima mensilità.
Chiude il mese con un altro mini tour de force fiscale che inizia il 27 dicembre, in cui è prevista la scadenza del versamento dell’acconto iva e si conclude con le 13 scadenze di rate di imposte il 30 dicembre ed altri 16 appuntamenti il 31 dicembre tra comunicazioni, istanze e versamenti di vario tipo.