Concordato, riaperto e corretto
Doppio intervento sul concordato preventivo biennale. Riapertura termini e correzioni. Nel decreto legge approvato ieri dal consiglio dei ministri arriva la riapertura dei termini al 12 dicembre per l’adesione di coloro i quali hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre e non hanno però ancora maturato l’opzione di adesione al calcolo preventivo delle imposte da pagare per il biennio 2024 e 2025.
Nel decreto legge trova posto (si veda altro articolo a pagina 31) anche un allargamento del perimetro dei beneficiari del bonus Natale. Entrambe le misure cioé tutto l’intero testo del decreto legge diventerà emendamento al decreto legge fiscale (dl 155/24) all’esame della commissione bilancio del Senato.
Non solo. Ieri i relatori del decreto legge fiscale, Paola Ambrogio (FdI), Dario Damiani (FI) ed Elena Testor (Lega), hanno presentato (si veda altro articolo in pagina) due emendamenti correttivi delle misure legate al concordato preventivo biennale. Una riferita alla problematica della compagine sociale, l’altra alla questione strettamente collegata alla riapertura dei termini al 12 dicembre della sanatoria per gli anni pregressi, il ravvedimento super speciale previsto opzionale per chi aderisce al concordato.
Tornando al decreto legge, la parte che riguarda la riapertura dei termini prevede dunque una nuova finestra fino al 12 dicembre.
Confermando quanto anticipato da ItaliaOggi nelle scorse settimane, il viceministro dell’economia Maurizio Leo ieri ha spiegato che la riapertura dei termini al 12 dicembre
«Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Legge concernente la riapertura dei termini per fruire del Concordato preventivo biennale, fissando la data al 12 dicembre. Chi non è riuscito ad aderire entro la precedente scadenza del 31 ottobre, potrà ora aderirvi attraverso questa nuova finestra», continua il viceministro, «si tratta di un importante prova di ascolto da parte del governo, che dopo un confronto con le categorie e i professionisti ha deciso di allargare ulteriormente la possibilità di aderire a una misura apprezzata e conveniente per tutti: Stato e cittadini».
Leo giustifica la scelta del governo di tenere ferma al data del 31 ottobre procedendo solo a una riapertura ex post della misura: «Si è potuto fare solo ora in quanto al 31 ottobre era necessario acquisire dati certi sul gettito del concordato per avviare un’ ulteriore riduzione delle tasse dal 2025. Il fisco che abbiamo sempre professato di volere è proprio questo: semplice e dialogante con i contribuenti».
Sulla riapertura è arrivata ieri una nota di Elbano de Nuccio, presidente del consiglio nazionale dei dottori commercialisti: «La riapertura dei termini del concordato preventivo biennale fino al prossimo 12 dicembre costituisce una possibilità che potrebbe fornire un ulteriore contributo in termini di incassi da finalizzare al taglio della pressione fiscale per le famiglie italiane. Il nostro auspico» conclude, «che affermiamo con forza, è che in futuro non si arrivi più a dover gestire strumenti fiscali innovativi e oggettivamente complessi in tempi compressi. Ciò ovviamente per il rispetto dovuto all’insostituibile lavoro dei commercialisti italiani, ma anche nell’ottica di raggiungere la massima efficacia degli strumenti fiscali stessi, evitando il rischio di comprometterne il pieno successo».