Leva finanziaria per le imprese
Sarà la creazione di un fondo di venture capital pubblico-privato a finanziare la nuova strategia governativa che punta a promuovere innovazione, intelligenza artificiale, start-up e imprese ad alta tecnologia.
Per incrementare la liquidità delle pmi interverrà la “legge capitali”, che favorirà e semplificherà la quotazione nei mercati finanziari delle società a dimensione ridotta. La strategia di sostegno alle imprese del Mezzogiorno passerà, invece, attraverso l’individuazione delle filiere da rafforzare (dal turismo all’elettronica, dalla cantieristica alla farmaceutica, dall’automotive all’aerospazio), attraverso la concessione del credito d’imposta previsto per la Zes unica, nonché attraverso l’individuazione dei criteri di selezione degli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche termica, destinata all’autoconsumo.
Sono queste le principali azioni incluse dal governo nel documento programmatico di bilancio per il 2025, presentato in consiglio dei ministri dal ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.
Quanto alle misure economiche nel complesso, il disegno di legge di bilancio dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.
In definitiva, l’obiettivo programmatico del legislatore per il 2025 e per gli anni a seguire è quello di definire una strategia industriale e di sviluppo per ridurre le disparità territoriali, razionalizzando le misure politiche vigenti (come il Piano Transizione 5.0 che in complementarità con il Piano Transizione 4.0), tenendo in considerazione i progetti infrastrutturali (come il piano Mattei) e le catene del valore strategiche.
Legge Capitali. Ha l’obiettivo di promuovere e incrementare la liquidità nel settore delle piccole e medie imprese italiane, promuovendo l’ammodernamento del quadro normativo italiano e a rimuovendo alcuni ostacoli alla domanda di capitali da parte delle imprese. Essendo il mercato dei capitali italiano ancora sottodimensionato rispetto ad altre economie avanzate, la legge è volta a ad introdurre misure finalizzate a stimolare la crescita del mercato dei capitali italiano favorendo l’accesso e la permanenza delle imprese nell’ambito dei mercati finanziari.
Fonti rinnovabili. Per sostenere lo sviluppo e la crescita economica, la competitività territoriale e l’attrazione di nuovi investimenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il decreto Coesione (dl n. 60/2024, convertito dalla legge n. 95/2024) ha individuato i criteri per la selezione di investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili anche termica destinata all’autoconsumo delle imprese, all’incremento del grado di capacità della rete di distribuzione e di trasmissione per accogliere quote crescenti di energia da fonte rinnovabile, nonché allo sviluppo di sistemi di stoccaggio intelligenti.
Zes unica per il Mezzogiorno. Il piano strategico della Zes Unica ha l’obiettivo di dotare i territori ricadenti nella Zes di una strategia per l’attrazione e la competitività degli investimenti nei territori e di definire i settori e gli interventi prioritari.
Il Piano individua le filiere da rafforzare (agroindustria, turismo, elettronica & Ict, automotive, made in Italy, chimica e farmaceutica, navale e cantieristica, aerospazio e ferroviario) nonché le tecnologie da sostenere (tecnologie digitali, cleantech e biotech).
Piano Mattei. Per contribuire a una maggiore diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti è stato lanciato il Piano Mattei che prevede il potenziamento delle infrastrutture e degli investimenti in vari ambiti. In particolare, sono previsti interventi (finanziati dalla Cdp) nei settori infrastrutture, tutela dell’ambiente e approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, salute, agricoltura e sicurezza alimentare, manifatturiero.