CIN affitti brevi: in arrivo la proroga a gennaio
Proroga in vista per l’ottenimento del nuovo codice identificativo nazionale (CIN) introdotto con il Decreto Anticipi. Secondo indiscrezioni, il Ministero del Turismo starebbe valutando di far slittare al 2025 il termine per adeguarsi al nuovo adempimento.
Con la conversione nella Legge n. 191/2023 del D.L. n. 145/2023 è definitiva l’istituzione del Codice identificativo nazionale (CIN), che dovrà essere assegnato, tramite apposita procedura automatizzata, dal Ministero del Turismo alle unità immobiliari ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, a quelle destinate alle locazioni brevi, oltre che alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere. Al citato Ministero è affidata anche la gestione della relativa Banca dati nazionale. Il 3 settembre 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 l’Avviso, previsto ai sensi del comma 15, art. 13-ter, D.L. n. 145/2023, attestante l’entrata in funzione della Banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche e del portale telematico (BDSR) del Ministero del Turismo per l’assegnazione del CIN.
In base a quanto indicato nelle FAQ della Banca dati delle strutture ricettive, al fine di individuare tale scadenza è necessario fare alcune distinzioni. Nel dettaglio:
- i termini decorrono dal momento di effettiva applicazione delle disposizioni sul CIN (D.L. n. 145/2023, art. 13-ter), cioè dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su tutto il territorio nazionale, ossia dal 2 novembre 2024;
- pertanto, i soggetti già in possesso del codice identificativo regionale (CIR) o provinciale hanno a disposizione 60 giorni, dalla data di efficacia di tali norme (quindi in totale 120 giorni) per procedere;
- diversamente, nel caso in cui il codice identificativo regionale o provinciale sia ottenuto successivamente al 2 novembre 2024, il locatore avrà 30 giorni di tempo, decorrenti dalla data di attribuzione del codice regionale o provinciale, per richiedere il CIN.
Questo lo stato dell’arte. Come annunciato dalla ministra del Turismo Daniela Santanché, tuttavia, “per garantire una transizione più efficace e supportare le imprese nel passaggio alle nuove disposizioni, il ministero ha deciso di prorogare i termini per l’adeguamento a gennaio 2025”. Resta da capire, quindi la portate e l’estensione di tale proroga. Quel che è certo e che dopo tale data chi non si adegua sarà esposto alle pesanti sanzioni previste: fino a 8.000 euro per chi non si dota di CIN e fino a 5.000 euro per chi non rispetta i relativi obblighi di pubblicità (esposizione all’esterno dei locali e sui portali online).