La maggior parte dei contribuenti si affida ai Caf per presentare il 730

Paura di commettere errori e scarsa informatizzazione: i contribuenti il 730 precompilato lo fanno dal commercialista o dal caf.

Su quasi 24 milioni di 730 precompilati trasmessi nel 2023 infatti solo circa 4,5 milioni (meno del 20%) risultano presentati direttamente dai contribuenti mentre i restanti 19,5 milioni sono inviati da caf e intermediari.

Va inoltre sottolineato che sicuramente una quota dei 4,5 mln di precompilati inviati dalla posizione dei dichiaranti, è stata comunque trasmessa con l’ausilio di professionisti che hanno supportato i contribuenti nella compilazione del modello con l’effetto di ridurre ulteriormente la platea “dell’utilizzo diretto”.

Questo è quanto evidenziato dalla Corte dei Conti nel relazione sul rendiconto generale dello Stato 2023, documento pubblicato lo scorso 27 giugno.

La Corte dei Conti nel documento evidenzia l’utilizzo di fatto snaturato del modello 730 precompilato specificando che nonostante il costante incremento delle dichiarazioni inviate direttamente dai contribuenti, continua ad essere di gran lunga prevalente – e anch’essa in crescita – la presentazione tramite caf e intermediari.

Questo effetto sicuramente non voluto nel “progetto precompilato” è dovuto secondo la Corte dei Conti oltre che alla scarsa dimestichezza di molti cittadini, in particolare anziani, con gli strumenti telematici, soprattutto alla complessità sostanziale dell’ordinamento tributario e al persistente timore di commettere errori e di doverne poi subire le conseguenze.

In poche parole quindi il precompilato, nato per supportare i contribuenti e per generare una sorta di automatismo nella predisposizione della principale dichiarazione del sistema fiscale italiano, si è trasformato in strumento a sostegno dei professionisti che invece lo usano massivamente con tutta probabilità anche per sfruttare le limitazioni dai controlli documentali concesse in caso di trasmissione con o senza modifiche del modello messo a disposizione dall’agenzia delle entrate.

I numeri riportati nel documento su tale aspetto sono incontrovertibili.

Nel 2023 infatti risultano essere circa 4,5 mln i modelli 730 precompilati inviati direttamente dai contribuenti rispetto ai circa 19,5 mln di precompilati trasmessi invece attraverso intermediari e caf.

Anche nel 2022 la proporzione degli invii era la medesima con circa 4 milioni di 730 precompilati trasmessi dai contribuenti e circa 19 mln transitati invece attraverso professionisti. Va ricordato che l’utilizzo del modello da caf e professionisti è incentivato anche dalla limitazione sui controlli documentali per questi soggetti, disciplina incrementata nelle ultime annualità e che attualmente prevede la totale esclusione delle verifiche in caso di accettazione integrale del precompilato (tranne per i requisiti soggettivi che danno diritto a detrazioni/deduzioni) ed invece in caso di modifiche una parziale limitazione riservata alle spese sanitarie con la possibilità per il fisco di controllare solo quelle che hanno generato la variazione del dato rispetto a quanto esposto originariamente nel modello. Da notare che, in generale, il 2023 segna la fine di un momento di “stagnazione” dell’utilizzo del 730 precompilato direttamente dai contribuenti che sembrava avesse raggiunto la massima espansione nel 2022 con circa 4 milioni di utilizzatori.

Nel 2023 invece il dato è tornato a salire con circa 450 mila nuovi 730 trasmessi direttamente dai contribuenti. La modello redditi precompilato invece risulta rispetto al 2022 in lieve calo il numero delle dichiarazioni inviate da caf e professionisti mentre è in lieve crescita quello trasmesso direttamente dai contribuenti.

Nel 2023 infatti i modelli redditi PF (persone fisiche) precompilati trasmessi dai contribuenti e caf/intermediari sono stati rispettivamente 361.030 e 9.958.844 rispetto ai 347.728 e 9.994.499 del 2022.